LA CO2 SOTTO INQUISIZIONE DUE
                                              di Graziano Paolo Vavassori

     Sottotitolo: i grandi motori stanno tornando. Per lo meno iniziamo l’articolo con una buona notizia.
     Il mese scorso ho introdotto il tema della CO2 e dei grandi motori divagando, forse oltremodo, sulla passione per le auto, quella che ha portato ad apprezzare le grandi cubature fino a che le case automobilistiche hanno deciso di tagliare la passione in virtù della voce “anidride carbonica”. Ora intendo raccontarvi che cosa è accaduto, come il mercato ha reagito e, cosa più importante, come si è arrivati alla soluzione attuale che sembrerebbe accontentare tutti.
     Quando, nel 2007, ho realizzato il mio sogno di auto sportiva, ho letto la voce “Emissioni di CO2: 224 g/km”, ma non l’ho considerata, non era tempo per considerarla, nessuno ne parlava; per inciso, non avrei cambiato idea sul mio acquisto nemmeno se avessi potuto prevedere il futuro.
     L’anno successivo è scoppiata la bomba CO2. Ad un certo punto tutti hanno deciso che si doveva salvare il mondo dall’eccessiva emissione di anidride carbonica da parte delle automobili. Come biasimarli… quindi, il primo colpo di spada è stato sferrato contro i motori di grossa cilindrata. I grossi motori obsoleti hanno cessato di essere costruiti e le case automobilistiche hanno iniziato ad installare, sugli stessi modelli di auto, propulsori più piccoli, solo che i clienti alla ricerca del blasone hanno iniziato a storcere il naso. Pensate ad una Audi A4 con un due litri a bordo… grande auto, pesantina, e piccolo motore, ma che prestazioni avrà? Ecco che subito si è passati alla progettazione di nuovi motori concettualmente diversi, arrivando presto ad annunciare lo slogan: i nostri modelli montano motori più piccoli di cilindrata, mantenendo gli stessi cavalli e riducendo di tot le emissioni di CO2. Tutto questo ha funzionato, si è ripreso ad acquistare le auto grandi sentendosi con la coscienza pulita, in quanto più ecologiche di quelle precedenti e magari con delle prestazioni persino migliori, vedasi le penultime versioni S e RS delle Audi o le BMW con i loro motori EfficientDynamics.
     Tutto bene allora? Tutti contenti? Naturalmente no, scordatevi il godimento del suono, il vigore della coppia a basso regime, ma giustamente chi se ne importa degli appassionati, si tratta di una minoranza nella folla dei consumatori, “il Pianeta poteva ora essere salvato”.
     Questo fenomeno è stato identificato come “downsizing” e ha comportato una diminuzione della cilindrata tramite la perdita di due cilindri. I V8 sono diventati

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