scientificamente dimostrato che questa molecola è molto efficace anche nel combattere i radicali liberi, ovvero quelle molecole responsabili del deterioramento dei tessuti e dei danni al DNA.
L’uva è anche un frutto altamente diuretico e deve la sua capacità di depurare il nostro corpo dalle tossine grazie al perfetto mix dei suoi nutrienti unito all’elevata percentuale di acqua del frutto, circa l’80%; non solo, essendo essa anche molto ricca di potassio, risulta efficace nel ridurre la pressione arteriosa e a regolare il battito cardiaco. No assoluto al fai da te, però, bisogna sempre consultare un medico se si decide di introdurre dosi elevate di uva nella nostra alimentazione, in quanto, essendo un frutto con un elevato contenuto di glucosio e fruttosio, che le conferiscono quel particolare gusto zuccherino, l’uva può rappresentare un grosso problema per chi soffre di glicemia alta.
Esistono moltissime varietà di uva, ma bisogna dapprima distinguere fra l’uva da tavola e quella da vino; le prime hanno la buccia sottile, una polpa compatta e pochi semi, mentre le seconde, dalle quali si produce il vino, hanno la polpa più succosa e tenera. La qualità più diffusa sulle nostre tavole è la “Vitis Vinifera”, ovvero l’uva europea, coltivata per la prima volta 8.000 anni fa, in Asia, nelle terre comprese fra il Mar Nero, il Mar Caspio e l’Iran, anche se si sta rapidamente diffondendone il consumo di altre due specie di uva, di origine americana, ovvero la “Vitis Labrusca”, scoperta dai vichinghi e coltivata poi dai coloni americani nel diciannovesimo secolo, e la “Vitis Rutundita”. Una curiosità: il grande pubblico attualmente è orientato nell’acquisto dell’uva senza semi, non si sa se per ragioni di gusto o per una moda, ma generalmente questa qualità di uva è molto meno dolce di quella con i semi.
La stagione migliore per acquistare l’uva è settembre/ottobre, ovvero la tarda estate e l’autunno, anche se la si trova al supermarket ormai tutto l’anno, perché arriva quotidianamente da Paesi caldi come la California e il Cile, ma quali parametri dobbiamo utilizzare per essere sicuri di acquistare buona uva? Innanzitutto, gli acini sono molto delicati a causa della buccia sottile, pertanto, non vanno conservati in casse troppo profonde, al massimo ci devono essere due strati di grappoli, separati da un apposito tessuto aerante, oppure devono essere conservati in scatole di plastica perforate per favorirne il ricambio d’aria. Essi devono essere raccolti maturi, perché dopo la raccolta non maturano più, quindi, non si corre il rischio di acquistare frutti acerbi; inoltre, il colore dell’uva può essere utilizzato come parametro per valutare lo stato di maturazione del frutto;