Ecco finalmente comparire, dietro un pendio roccioso, il solco scavato dalla cascata nei suoi spettacolari tre salti. Posso assicurare che non è facile notarlo, ma per me è naturale dato che l' ho già osservato tempo fa, quindi non sono stupefatto nell'udire Marta borbottare frasi che alludono ad una disperata e vana ricerca visiva. Così, con calma, le indico il punto esatto da osservare al momento dell'apertura, descrivendone scrupolosamente i dintorni affinché anch'ella possa individuarlo con facilità.
     Con più di un'ora di anticipo dal momento che tutti attendiamo, arriviamo nella zona migliore per la visione. Essa è caratterizzata da una ampia visuale di tutta la valle. Alle nostre spalle guardando il corso della cascata, si erige un pendio piuttosto ripido ed erboso, ora occupato da diversi gruppi di persone. Il mio intento, a questo punto, è naturalmente quello di trovare


un luogo ideale per esimersi dal caotismo dei turisti, sempre in costante aumento; purtroppo, a causa di questa splendida attrazione, anche una zona di montagna così bella, normalmente calma, diventa luogo di confusione, rumore e contrarietà. Decido allora, dopo un'accurata osservazione dei dintorni, di recarmi in un punto in apparenza
inviolato dai pedoni. Prima però è necessario superare un ruscello di circa tre metri di larghezza, balzando da un sasso all'altro. Se per me non è un problema, non è così per Marta che deve essere seguita, rassicurata, e solo con estrema difficoltà mi raggiunge sull'altra sponda.
     Da questo punto di vista, il luogo da me scelto e meta dei nostri sforzi, appare più irraggiungibile di quanto avessi previsto dianzi. Consiglio alla mia fidanzata quindi di aspettarmi sul bordo del ruscello, mentre vado in avanscoperta per saggiare il livello di difficoltà e di pericolosità necessari per arrivare a destinazione.
Non è il primo scivolone causato dall'erba ancora bagnata dalla rugiada mattutina a fermare il mio arrampicamento, bensì la visione che mi si presenta di fronte ed i pensieri che ne seguono. Sebbene il pendio sia oltremodo ripido, quasi impraticabile, nulla mi potrebbe spaventare tranne la presenza di un grosso ragno, scuro, accampato sulla sua opera d'arte situata tra l'erba, immobile e di dimensioni tali da poterne scorgere i peli che lo ricoprono. A tutta prima sobbalzo inorridito, emettendo un urlo corto ma intenso, poi vengo pervaso di riluttanza, repellenza, ripugno. Il pensiero che segue innalza un dubbio terribile: quanti possono essercene fra l'erba alta fino al ginocchio che dovrei superare per raggiungere... Senza nemmeno completare la riflessione giro le spalle e ritorno verso Marta.

        pagina 03 di 12
 
 
 
 
 
   
     
   
Infobergamo® - www.infobergamo.it è un prodotto H.S.E. - Leggi la nostra CDD - Validazione XHTML - CSS
Autorizzazione Tribunale di Milano n.256 del 13 aprile 2004. Vietata la riproduzione e la riproposizione non autorizzate di testi ed immagini.
Editoriale, Narrativa, On-line, Cascate, Serio, Fiume, Paura, Valbondione, Bergamo, Marta, Enel, Rifugio, Curò