LA MAGICA HP
                                 di Graziano Paolo Vavassori
- Sesta parte                                                 ( Parte - - - - - )
     Non mi accorsi; Ambra, nel cuore della notte, si svegliò e tornò nella propria stanza. Al mio risveglio per il terzo giorno di lavoro fui colto da tale pensiero quando, sbigottito, non la trovai più nel letto con me. Il mio stupore nasceva tanto più dal fatto che non me ne accorsi. Ho, in effetti, un sonno molto pesante, ma per non percepire il suo sgattaiolare via da me deve essersi spostata con paziente sofficità. Causa indiscussa del fatto fu la stanchezza accumulata dalla notte precedente, praticamente trascorsa insonne. In ogni caso fu meglio così; che cosa sarebbe accaduto se Patrik ci avesse colto nel letto insieme quella mattina? Per quanto la verità è nota agli interessati, essa è ciò che si crede, non quello che effettivamente è, a meno che se ne possa dimostrare il contrario, tuttavia non sarebbe stato il nostro caso. "E se si fosse offesa per qualcosa? E se avessi parlato nel sonno rivelando pensieri imbarazzanti?".
     Ogni dubbio scomparve quando scesi al pian terreno per la colazione, in quanto trovai l'avvenente Ambra raggiante di felicità. Incrociai subitamente anche lo sguardo circospetto dello zio, il quale ipotizzava fatti a lui oscuri. Fu quanto meno ovvio: una ragazza spesso imbronciata, seria, che si sveglia sorridente così come non accadeva da molto, suscita stupore e curiosità e considerato che io rappresentavo l'unica variabile della compagnia, la marmaglia di parole di sottofondo che riempivano la sala conteneva il mio nome.
     Poteva anche essere il giorno più afoso di tutta l'estate, in quanto il nostro programma di lavoro prevedeva diverse tematiche fotografiche da svolgersi, tuttavia, nella atavica palestra ipocritamente adibita alle riunioni. Fu approntata dal gruppo di prima mattina e ciò ci permise di dormire un pochino di più del solito, ma Santos mi informò che avremmo lavorato a "fiato corto", come sempre nello stile del Maestro. Quel giorno Patrik era particolarmente nervoso, così, al primo contatto pelle a pelle con Ambra, le chiesi se la mia impressione era giustificata. Lei mi rispose, con un sorriso ingenuo e malizioso, di non preoccuparmi in quanto era tutto sotto controllo. Indugiai nel chiedere altre informazioni e mi concentrai sulla biancheria intima di Ambra; per quanto fossi poco esperto di quel tipo di abbigliamento, mi parve chiaro che si trattasse di biancheria sexy. Non posso descrivere ciò che io e la macchina fotografica di Patrik potevamo intravedere, vi basta sapere che mi sentivo bollire il sangue e avvertivo la mia testa così calda da credere di avere la febbre.
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