- Quinta parte ( Parte
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Patrik è una persona piuttosto irascibile, perennemente irrequieta e molto esigente, tuttavia è capace di capire e di apprezzare. Lo dimostrò quella sera dopo che Ambra mi confidò che era suo zio. Non è mai stato un ragazzo facile da crescere, sempre arrabbiato con il mondo e molto introverso, ma ha studiato e si è laureato in Scienze della comunicazione, per poi dedicarsi a questo lavoro anima e corpo, nel quale, è palese, esprime e sfoga tutto il suo talento. Ha sempre trascorso più tempo con suo fratello che con i genitori e quando avvenne quell'incidente gli sembrò naturale prendere con sé quella bambina spaventata dalla realtà della vita. Aveva amato una sola donna nella sua vita, per la quale fece i salti mortali durante gli studi ed agli inizi della propria carriera per prendersene cura e farla sentire amata sempre, nonostante a volte dovesse assentarsi per settimane dalla casa in cui convivevano a causa del lavoro, ma accade che per quanto si faccia tutto quanto si debba e nel modo giusto, l'amore possa comunque voltarsi dall'altra parte e cambiare strada.
Per quanto si potesse credere che quest'uomo non potesse più provare una qualunque forma di amore, quell'uomo, lo stesso uomo un giorno si fece coraggio e prese sua nipote e la crebbe con affetto, dolcezza e generosità, degni di qualunque padre, e fu proprio quella sera che parte di questo carattere controverso emerse ai miei occhi, quando riunì tutti offrendo da bere all'intera compagnia e ringraziò del buon lavoro svolto. Il "Maestro" era già soddisfatto addirittura un giorno prima della conclusione del servizio e si complimentò con tutti, uno per uno. Io ricevetti una pacca sulla schiena ed un sorriso poco accennato, ma, in fondo, che cosa potevo aspettarmi come perfetto dilettante fra un gruppo affiatato di professionisti? A proposito di affiatamento, quella sera, Ambra aveva uno sguardo diverso nei miei riguardi e non si staccò da me un solo attimo, parlandomi di questo e di quello, non la finiva più. Non è che volessi farmi illusioni, ma o si trattava dell'effetto della mia macchina fotografica al collo, che finalmente avevo trovato il tempo di riprendere in mano, oppure stava nutrendo un sentimento di affetto nei miei confronti. Tutto questo mentre Patrik smise di lanciarmi sguardi minacciosi ogni volta che mi avvicinavo alla sua nipotina.