L'insegnamento di Coelho in questa prima parte del romanzo è quello di affrontare con coraggio le difficoltà della vita, le scelte obbligate e quelle che ci si sente di dover fare. La maggior parte delle volte si sceglie di tornare sui passi consueti, sulla strada già delineata e preparata di fronte a sé. Altre volte no e Santiago sceglie di abbandonare la cara vecchia Spagna e andare fino alla sconosciuta e lontana Africa per rincorrere un fantastico tesoro apparsogli una notte estiva in sogno. L'Africa è brutale per un ragazzo sprovveduto come Santiago: notevoli sono le difficoltà, ma molte anche le soddisfazioni in quell'anno trascorso a vendere cristalli in una bottega a Tangeri.
Terza svolta: dopo un anno vissuto in quella città, Santiago avverte di dover compiere a fondo il proprio destino e decide di partire ed attraversare il deserto. Sarà proprio in un'oasi che il giovane incontrerà l'Alchimista, un uomo misterioso e di grande talento, e Fatima, la fanciulla dagli occhi bruni che lo farà innamorare. L'Alchimista sarà un nuovo stimolo per percorrere il cammino che Santiago si era prefissato di compiere fino in fondo: giungere alle Piramidi. Il finale a sorpresa svela un trucco, semplice eppur ingegnoso, un superbo tocco di originalità da parte dell'autore.
Il libro di Coelho impone di riflettere sulla nostra vocazione personale e sulla volontà di realizzarla; spesso in gioventù pare così intensa, ma si smorza nella quotidianità e nell'insicurezza di non poter riuscire a portare a termine quanto si è sempre sognato. I sogni sono un grande tema nel romanzo, è da un sogno infatti che scaturisce la vicenda, mentre sarà nuovamente tramite un sogno che l'impresa si concluderà. I sogni non sono solo ciò che si fa mentre si dorme, ma rappresentano anche i desideri che ognuno ha, le proprie aspirazioni, ciò a cui oggi molto spesso non si crede di poter realizzare; si ha la forza di sognare, ma non quella di lottare affinché il desiderio diventi realtà o parte di essa. Si pensa alle molte, troppe difficoltà e, di fronte alla fatica, l'obbiettivo sbiadisce come un vecchio vestito. I desideri cambiano in continuazione e non persistono, mutevoli e fuggevoli come il nostro tempo, spesso come i nostri affetti, come la nostra stessa vita. Santiago invece è diverso, forse un uomo d'altri tempi. Deve affrontare ben quattro cambiamenti nella sua vita e li compirà con l'unico e nobile scopo di portare a termine la propria "Leggenda Personale". Commetterà degli sbagli, dovuti alla sua ingenuità, ma imparerà a stare al mondo e a seguire fino in fondo quello in cui crede; sarà fedele a se stesso fino alla fine.
Con questo libro, l'autore intende insegnare che non è giusto limitarsi, imporsi dei "no" e delle regole ferree che ci impediscono di vivere la vita al cento per cento. Ognuno ha il diritto, ed in molti casi anche la possibilità, di andare oltre le barriere che, in nome di una insensata concretezza e pragmatismo, costruiamo di fronte a noi. Santiago avrebbe potuto avere una vita lineare, un futuro normale, eppure decide di abbandonare quella vita già pianificata, "forse già vissuta", per addentrarsi in quella selva oscura, l'unica che poteva però condurre alla felicità. La lezione che il romanzo in fondo ci lascia è quella del coraggio: inseguire i propri sogni senza timore che essi siano troppo lontani ed irraggiungibili, scoprire il nostro talento, se esiste, e valorizzarlo per un dovere nei confronti di noi stessi e del mondo.
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