materiali di lavoro, gli spazi, i programmi giornalieri. Dopo qualche anno, al centro sono stati sviluppati nuovi approcci e nuovi percorsi, in risposta all'interrogativo "cosa fare dopo la scuola di base?". Infatti, dopo quasi dieci anni, quelli che erano bambini delle elementari o ragazzi delle medie sono cresciuti, presentando bisogni diversi. "Si è cominciato a ragionare nella prospettiva dell'età adulta. Abbiamo creato, e stiamo creando, nuovi percorsi, pensando che la giornata di una persona adulta sia solitamente divisa tra il lavoro, il tempo libero con i relativi hobbies, il relazionarsi con gli altri, senza dimenticare che alla base di tutto deve esserci un'autonomia personale o, almeno, un basso livello di dipendenza dall'altro." Ci racconta la direttrice che continua: "Il primo percorso nato in questa ottica è stato quello con la formazione professionale, in particolare con il centro di via Gleno, per l'avvio al lavoro di ragazzi che esprimono buone attitudini all'attività lavorativa. Stiamo ottenendo buoni risultati: dei dieci ragazzi impegnati in questo senso, due sono già inseriti nei corsi normali di formazione professionale, mentre gli altri otto si stanno avvicinando all'obbiettivo, ma ci vogliono anni. Per coloro che invece hanno più difficoltà, abbiamo attuato un diverso progetto occupazionale, di semplice imballaggio, chiamato Minipack, in cui i ragazzi imparano ad imballare oggetti leggeri, ma con le dovute caratteristiche da rispettare. Di solito scegliamo oggetti che devono essere restituiti, per rendere significativo il lavoro e non lasciarlo finalizzato a se stesso. Anche in questo caso abbiamo raggiunto risultati significativi, con una buona produttività e tempi di lavoro anche di due ore. Il terzo ed ultimo percorso occupazionale è pensato per coloro che non riescono ad accogliere le precedenti proposte, perché per loro il lavoro a tavolino non è adatto. Si tratta di un progetto di utilità sociale in cui i ragazzi aiutano un gruppo di persone anziane nelle spese quotidiane. 'Pony express', come l'abbiamo chiamato, aumenta la loro autonomia, in quanto devono relazionarsi con gli altri, soddisfare le richieste, ricordarsi il tragitto, riconoscere e prendere i prodotti, rispettare gli orari: così, mentre spesso il disabile nella società è passivo, diventano protagonisti attivi."
     Sul piano dell'autonomia personale, Spazio Autismo sta lavorando molto, aiutando i ragazzi a risolvere piccole incombenze domestiche, dalla preparazione della tavola alla realizzazione di semplici ricette, fino all'utilizzo di piccoli elettrodomestici. La convinzione degli operatori è che più saranno capaci di gestire aspetti della quotidianità, più saranno indipendenti dall'aiuto sistematico di altre persone. In quest'ottica, entrando anche nel campo del tempo libero, è

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