"C'è stata una polemica sulla nostra ri-organizzazione," ammette con pacatezza, "ma in realtà si è trattato di una riattribuzione di risorse. I nuclei circoscrizionali, i cosiddetti vigili di quartiere, sono rimasti invariati tanto quanto il pronto intervento, quindi non ci sono stati cambi di competenza specifici. È stato riattribuito piuttosto del personale al pronto intervento, in quanto garantisce un servizio più mirato rispetto alle richieste che vengono presentate alla centrale operativa. Per quel che riguarda i vigili di quartiere le possibilità operative sono rimaste le medesime: alcune circoscrizioni hanno anche avuto un aumento di personale, come la due, dove abbiamo portato tutti i nuclei a sei persone. Abbiamo poi individuato dei punti in periferia che dovevano essere presidiati dagli agenti ed ho avuto dei riscontri da parte della gente, che ha iniziato a vederli, soprattutto sulle correnti in entrata della città. Abbiamo invitato i responsabili dei nuclei circoscrizionali ad indicarci quali sono i punti più delicati da presidiare: ecco perché dico che, secondo me, la capacità operativa nelle circoscrizioni è rimasta la stessa e stiamo cercando di ottimizzarla in termini di risorse. Bisogna considerare che la città è vasta, quindi pensare ad un vigile di quartiere, come è nell'immaginario collettivo, simile al bobby inglese, è una cosa lontanissima e, lo dico chiaramente, antieconomica."
     Continuiamo a parlare della realtà di Bergamo e passiamo ad un argomento spinoso: la chiusura al traffico di Città Alta e del centro. Chizzolini ammette che è una questione delicata e prende un po' le distanze. "Sul piano personale sono d'accordo, per il modo in cui vivo io la città. Sul piano tecnico, invece, si sa che le scelte di chiusura scontentano una buona parte dei cittadini. Siamo pressati dal traffico, dobbiamo dipendere dal tempo per la respirabilità dell'aria: sono situazioni che fanno sì che le scelte vadano in una direzione obbligatoria." In proposito cita ancora l'estero: "Tutti siamo abituati, quando andiamo all'estero, a fermarci ai limiti della città senza considerarla una deprivazione. In Austria, in Svizzera, in Francia, ci sono delle aree pedonali molto più vaste delle nostre, la possibilità di parcheggio su strada è limitata alla periferia e noi la consideriamo una situazione di benessere. Probabilmente saremo costretti ad agire in quest'ottica anche noi, non per scelta, ma spinti dalla necessità."
     Cambiamo argomento e chiediamo al Comandante di parlarci della scelta dei Telelaser anziché dei velox fissi. "Questa scelta l'avevo già fatta ancora io qualche anno fa. L' autovelox è uno strumento abbastanza limitante di misurazione: è una macchina che viene posizionata e tutti coloro che passando

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