addirittura imbarazzante la posizione intransigente della Signora Pinessi, la quale ha più volte berciato "noi a Bergamo certe cose non le vogliamo!" e addirittura "non accettiamo lezioni da un albanese". Vi giuro che se non avessi sentito con le mie orecchie non ci avrei mai creduto; mi domando, noi chi? Chi ha dato loro il diritto di autoinvestirsi portavoce dei bergamaschi? Oltretutto Sislej Xhafa è kosovaro e non albanese.
Io sono liberale, accetto le opinioni altrui, mi piacciono i dibattiti, soprattutto quando si parla di un pensiero artistico, che è sempre opinabile e discutibile, ma se si partecipa ad una discussione critica su un opera d'arte bisogna innanzi tutto cercare di capire le ragioni dell'artista e non escluderle a priori dalla discussione. Oltretutto Xhafa, come gli altri coinvolti insieme nel progetto " Arte a dimensione urbana", Pistoletto, Casciani e Paladino, è un artista dal curriculum internazionale inattaccabile, presente alle Biennali di Venezia (1997, 1999, 2005). Quindi: tutta la critica d'arte internazionale prende lucciole per lanterne? Se è così si abbia il coraggio di dirlo e motivare le proprie ragioni.
L'opera "Padre/Father/Baba/Pate Pio" non è che la testa di una delle più famose icone religiose della società contemporanea, ingigantita come una sorta di meteorite bianco, che curiosamente ricorda taluni idoli pagani dell'antichità, pensiamo a quelli dell'Isola di Pasqua per esempio. L'artista si pone il semplicissimo problema dell'indistinguibilità mediatica tra grandi figure della religione e idoli della cultura pop. La sua vuole essere una riflessione sul ruolo che le icone, non solo religiose ma anche politiche e culturali, possono avere oggi e, più in generale, sul potere delle immagini nella società contemporanea. Non è forse vero? Ha scelto Padre Pio, ma poteva scegliere Papa Giovanni XXIII o Papa Woityla, vere e proprie icone dell'era moderna, ha rappresentato il Santo di Pietralcina sorridente, bonario, bianco a sottolinearne la purezza, perché mai avrebbe dovuto offendere qualcuno? L'artista ha semplicemente colto questo aspetto della società, non ha espresso alcun giudizio in merito.
Lo stesso Sislej Xhafa dice in un intervista: "Padre Pio rappresenta un'aurea mistica che non solo trascende messaggi spirituali, ma anche i messaggi socio-politici-economici. A mio giudizio Padre Pio rappresenta tutte le figure religiose che attraversano la cultura, la religione e le etnie. I progetti in uno spazio pubblico sono i più difficili da realizzare, poiché l'artista ha un rapporto diretto con la realtà e quindi deve sempre avere rispetto e sensibilità verso la gente del posto. È una grande responsabilità, si rischia di offendere la stessa gente con cui si condivide la propria arte". |