La formazione di pietre più esterna consiste in un circolo di trenta blocchi in sarsen, dei quali diciassette sono ancora al loro posto e dei quali ognuno pesa circa venticinque tonnellate. Le sommità di queste pietre erette sono collegate a coppie da un'altro macigno, sempre in sarsen, posto orizzontalmente in modo da formare un anello di architravi, di cui solo una piccola parte è ancora nella posizione originaria. La struttura in bluestone, concentrica a quella appena descritta, in origine era formata da sessanta pietre, molte delle quali cadute o rovinatesi. All'interno di questi due circoli, si trova una terza formazione, a ferro di cavallo, che in origine consisteva in cinque triliti, in greco Tre Pietre. Anche questa formazione si compone di due pietre verticali e di una terza posta orizzontalmente, come una sorta di cappello; sebbene ora sia incompleta, la struttura mostra ancora l'accurata gradazione dei cinque triliti, il più alto dei quali supera i sette metri di altezza.
     Questa è, o meglio dovrebbe essere, la struttura originaria del sito megalitico, la cui costruzione è verosimilmente riconducibile ad un periodo che va dal 3.100 al 1.800 a.C. circa, ovvero dai 5.000 ai 4.000 anni fa, a grandi linee, ricordando comunque che la datazione di questo monumento è più che mai complessa e soggetta ad errori che la storia ricorda spesso come clamorosi.
     Poche righe sopra vi ho detto che questa dovrebbe essere la struttura originale: il condizionale è d'obbligo in quanto, tenetevi forte, Stonehenge è stata rifatta! Ebbene amici è proprio così, l'attuale disposizione di questo gigante di pietra è il frutto di restauri e rimaneggiamenti che sono durati circa settant'anni. A sollevare il velo su questo fatto rimasto a lungo ignoto al grande pubblico è stato uno studente di Bristol, Brian Edwards, alle prese con una tesi di storia e che ha trovato alcune fotografie, risalenti al 1901, che documentano le approssimative tecniche edilizie di un gruppo di operai vittoriani. Le modifiche al sito cominciarono infatti agli inizi del Novecento e terminarono negli anni Sessanta circa. Gli archeologi dell'English Heritage ammettono, con relativa tranquillità, che senza tutti questi lavori Stonehenge avrebbe un aspetto molto diverso e che probabilmente sarebbe ormai totalmente rasa al suolo: le continue visite dei turisti che giorno dopo giorno sottraggono qualche frammento di pietra o qualche manciata ti terreno, nell'arco degli anni, hanno sconvolto non di poco l'originario aspetto di Stonehenge. Aggiungendo a questo gli inevitabili fenomeni atmosferici, la naturale erosione del vento e il logorio del tempo, senza qualche rimaneggiamento, Stonehenge probabilmente non esisterebbe più da tempo.
     ''Ogni fase della ricostruzione," dice Jean-Pierre Mohen, direttore dei Musei di Francia, un'autorità in fatto di megaliti e preistoria europea, ''è documentata, possiamo analizzare criticamente gli interventi in qualsiasi momento. Sono documenti pubblici che chiunque può vedere''. Il mistero tuttavia arriva intatto fino ai giorni nostri: chi ha costruito Stonehenge? Come e perché? Qual è il

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