significato di questo monumento? Molte ipotesi sono state fatte in merito all'architetto creatore di Stonehenge. A tutt'oggi è impossibile collegare Stonehenge a questa o quella civiltà conosciuta della Gran Bretagna o del continente, ma tra le tante ipotesi una di quelle più discusse e controverse collega, senza alcuna prova certa, Stonehenge con i Druidi, una casta di preti celtici, anche se è ormai storicamente noto che ad essi non appartiene alcun monumento dell'epoca del Bronzo o dei periodi anteriori. Nonostante tutte le smentite, la United Ancient Order of Druids, un gruppo di appassionati fondato nel 1883, continua a festeggiare presso la piana di Salisbury il tradizionale "festival di mezz'estate"! In generale si ammette che il monumento possa appartenere alla fine del periodo Neolitico britannico o all'inizio dell'Età del Bronzo. Questo perché è noto che alcune popolazioni neolitiche avevano l'abitudine di innalzare monumenti megalitici e anche in quanto diversi oggetti ritrovati a Stonehenge appartengono a tale epoca. Se, dunque, accettiamo l'ipotesi neolitica, ammettiamo che la realizzazione del monumento potrebbe essere avvenuta intorno al 1800 a.C.
     A sostegno di questa tesi, nel 1951, l'Università di Edimburgo decide di iniziare una nuova serie di ricerche a Stonehenge. La spedizione è diretta dal professor Stuart Piggott, accompagnato dai ricercatori RJ.C. Atkinson, J.F.S. Stone e R.S. Newall, e si propone di studiare soprattutto il problema della data di erezione delle diverse parti del monumento. La Hell Stone, la pietra di volta sulla quale si fondano molte delle teorie sul significato di Stonehenge, viene pertanto accuratamente analizzata dai ricercatori ed i resti raccolti, una volta analizzati con il metodo al carbonio, forniscono una data: il 1848 a.C. con un possibile scarto in difetto che va dai 275 ai 300 anni. Sui megaliti che compongono Stonehenge inoltre vengono attentamente analizzate le incisioni scoperte: le lame di scure, raffigurate in grandezza naturale, non creano difficoltà di interpretazione, rappresentano tutte un tipo di arma utilizzata in Inghilterra nell'età del Bronzo e un esemplare di questo tipo è stato trovato non lontano da Stonehenge, oggi protetto nel museo di Salisbury. Tali incisioni sono uguali per tutte le pietre. tutte tranne una: il pugnale trovato inciso su questa pietra particolare è di un tipo sconosciuto nell'Europa occidentale di quell'epoca, tale forma appartiene invece ad un tipo di arma scoperta sulla costa dell'Egeo. Infatti, una stele che sormonta una delle tombe pre-omeriche di Micene, ci fornisce un modello simile. In essa vediamo raffigurato, seduto sopra un carro, un guerriero che brandisce uno di questi pugnali a lama triangolare; le tombe di Micene sono state datate attorno al 1600-1500 a.C. Se, dunque, le sculture di Stonehenge raffigurano ciò che pare sia ammesso da tutti e cioè un pugnale di tipo miceneo, avremmo una nuova indicazione di possibili rapporti tra il mondo Egeo e la Gran Bretagna durante l'età del Bronzo.
     Altre ipotesi, tutte piuttosto bizzarre, sono state fatte in merito all'origine di Stonehenge; una in particolare merita di essere raccontata per la propria originalità ed il tono fiabesco: in una della prime opere di Geoffrey di Monmouth dedicate a Re Artù, risalente al 1140 circa, si parla di un complesso circolare composto da enormi pietre, denominato Chorea Gigantum o Danza dei Giganti, che si trovava inizialmente in Africa e successivamente era stato trasportato in

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