particolarmente arrabbiata. Ci spiega di essere lì per il marito e di come, dopo aver fatto una lunga coda, l'infermiera le abbia detto che doveva recarsi in un altro sportello. Fatta un'altra lunga coda, ha scoperto che prima doveva farsi dare una carta al pronto soccorso. Tornata indietro, dopo aver rifatto la solita lunga coda, ha avuto la sua carta ed è tornata all'altro sportello. Di nuovo la fila, ha ottenuto un altro pezzo di carta: ora è tornata al pronto soccorso e deve fare, ancora una volta, la fila. È indignata per questo trattamento ed afferma che in un pronto soccorso, dove, come dice la parola stessa, si pensa di trovare un aiuto veloce e subitaneo, queste cose non dovrebbero esistere. Le chiediamo dove sia suo marito: "È seduto perché sta male. Ormai sono due ore che siamo qui." Il fatto che una persona che non sta bene debba aspettare più di due ore, visto che deve attendere anche la chiamata, prima di avere attenzione è spaventoso, soprattutto in un posto che si pensa attrezzato per rispondere velocemente alle emergenze, più o meno gravi che siano. Il caso della signora non è isolato: una mamma, che accompagna la figlia in stampelle, ci dice di aver girato anche lei come una trottola: dopo la fila allo sportello, le hanno detto che servivano altre radiografie. Ha fatto la fila ad un altro sportello per consegnare le carte ed avere un numero. Ha aspettato che chiamassero il numero, poi che fossero pronte le radiografie. Con quelle tra le mani ha tentato di parlare con l'infermiera senza rifare la fila, ma le è stato detto che sarebbe dovuta andare da un'altra parte e di aspettare il suo turno dietro tutti. "Minimo mi aspettano ancora tre file prima che mia figlia possa essere controllata", riflette laconica. In questa stessa situazione si trovano tutte le persone di questo "gruppo". Altre persone vengono mandate direttamente dai medici di reparto: avrebbero potuto evitare la fila al pronto soccorso, perché per loro è inutile, ma nessuno l'ha detto loro prima o comunque nessun cartello avvisa dei casi che vengono risolti in altra sede. "Pensavo di dover venir qua", è il commento di tutti. Siamo consapevoli che le situazioni vanno valutate caso per caso, ma vogliamo comunque riportare quello che abbiamo visto. In ogni caso, pensiamo che il servizio non sia ben organizzato, risultando così lento. Chi è grave ha la precedenza e non deve certo aspettare ore, ma ci sembra comunque ingiusto far attendere anche più di due ore ad un codice bianco o verde. Al pronto soccorso degli Ospedali Riuniti di Bergamo, nostra seconda tappa, la situazione non è molto diversa. Discreta coda all'accettazione, diverse persone in attesa e tempi un po' meno lunghi. Le persone con cui parliamo stanno aspettando da massimo mezz'ora. Il servizio ci sembra abbastanza veloce, ma un signore ci invita a non lasciarci ingannare:

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