L'associazione punta a farsi conoscere ed a farsi apprezzare attraverso la trasparenza, la professionalità e la qualità del lavoro. "Siamo bravi, per questo ci conoscono", commenta con un sorriso Riganello.
     A questo punto entriamo nel vivo della nostra chiacchierata, focalizzando l'attenzione sull'economia, il "pane quotidiano" del nostro intervistato. Gli chiediamo di farci un ritratto della situazione economica della nostra provincia, all'interno del quale poi potremo muoverci, concentrandoci su aspetti più specifici. La nostra preoccupazione affinché venga usato un linguaggio semplice, che anche i "non esperti" possano capire immediatamente, trova con Riganello una porta aperta: è sua intenzione farsi capire da tutti ed allargare il campo anche a chi, solitamente, non si interessa all'economia.
     "Il quadro che vi dò io ha un'angolazione particolare, quella che vede protagonisti da una parte gli imprenditori con le loro idee, dall'altra le banche ed infine le cooperative di garanzia, come la nostra, Credicoop Lombardia, che fungono da intermediari tra le due, allo scopo di far ottenere ai primi un finanziamento ad un tasso più vantaggioso. D'altro canto, fornendo la fideiussione ed accollandoci la metà del rischio, le banche sono più accessibili." Chiarite le coordinate generali, è facile capire come funziona questo sistema: "Gli imprenditori che hanno bisogno di un finanziamento vengono da noi, esponendoci la loro idea e portando la documentazione necessaria. Il loro progetto viene valutato da una cooperativa di garanzia, che è una specie di deposito di "zio Paperone" situato presso delle banche convenzionate, circa una trentina. Questi soldi garantiscono le singole banche sui finanziamenti chiesti dal cliente e permettono loro di deliberare prestiti a tassi molto agevolati e più velocemente. Dopo questo passaggio, tocca ad una commissione provinciale valutare la richiesta e decidere se garantire o meno l'erogazione contante. La differenza riscontrabile nel caso in cui l'imprenditore si presentasse da solo in banca, sarebbe ottenere un tasso del 7,5-8%, più elevato del 4,20-4,30% che noi riusciamo a garantire."
     Partendo da questa situazione, il dott. Riganello ci dipinge il quadro generale della situazione nel nostro territorio. Negli ultimi due anni ha notato una fase di stallo: molti imprenditori, pur avendo idee valide, hanno deciso di essere più prudenti. La convenzione di Basilea II ha giocato un ruolo importante: "È diventata uno spauracchio per tutti, ma così non è", commenta. "Per spiegarla bene ci vorrebbe un convegno di dieci mesi, ma posso sintetizzarla in termini semplici".

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