I danni più gravi che il sole può causare al nostro organismo sono al nostro DNA cellulare. Se la quantità di raggi solari è eccessiva per la nostra pelle, che non riesce a proteggersi nel modo in cui abbiamo letto sopra, si innesca una produzione elevatissima di radicali liberi, molecole che liberano enzimi distruttivi detti idrolasi. Queste "bombe biologiche" agiscono sulla produzione di elastina e di collagene, "l'impalcatura" della nostra cute, danneggiando le funzioni cellulari ed inducendo la formazione precoce di rughe, perdita di elasticità, macchie diffuse ovunque dovute ad alterazioni di pigmentazione e nei casi più gravi, tumori. Ci si può difendere usando filtri solari adeguati e riducendo i tempi di esposizione al sole, ma nella nostra società la pelle abbronzata, anche in maniera eccessiva, è spesso sinonimo di bellezza e salute: un esposizione scellerata ripetuta per anni lascia i segni anche sulla pelle più perfetta, causando il fenomeno del "foto-aging", il processo biologico attraverso il quale i raggi solari inducono un invecchiamento precoce e profondo della struttura cutanea. Vediamo i suoi effetti anche su giovani ragazze splendidamente abbronzate che viste da vicino dimostrano il doppio dei loro anni e portano sul viso tutti i segni di una "faticosa" abbronzatura.
     Come possiamo quindi conquistare una dorata tintarella senza mettere a rischio il nostro capitale "pelle"? Possiamo integrare la nostra alimentazione con dosi raddoppiate di carotene, sotto forma di integratore, oppure tramite i vegetali, le carote e la frutta gialla verde ed arancione: è un derivato della vitamina A che colora la pelle e rinforza le sue difese naturali, da assumere qualche mese prima di andare al mare ma da non considerare come sostituto dei filtri solari. Facciamo anche abbondanti scorpacciate di pomodori, che contengono licopene, uno degli antiossidanti più potenti presenti in natura, il quale contrasta la formazione dei radicali liberi e tutti gli effetti negativi delle radiazioni solari prevenendo l'invecchiamento precoce della pelle. Dobbiamo inoltre utilizzare filtri solari adatti al nostro fototipo: la pelle si difende dall'aggressione dei raggi solari producendo melanina, il pigmento scuro che assorbe al 90% i raggi UVB, prodotta dai melanociti. Non tutti abbiamo però la stessa quantità di melanina e quindi la stessa difesa, perché apparteniamo a fototipi diversi, che sono sei e dipendono dal colore della pelle, dei capelli e dalla facilità ad abbronzarci. Nei casi di pelli totalmente intolleranti ai raggi solari, possiamo utilizzare filtri solari fisici a base di minerali che fanno rimbalzare i raggi come uno specchio: si tratta del biossido di titanio o dell'ossido di zinco, veri e propri scudi contro le radiazioni solari.

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