lanciando per tre notti consecutive, attraverso una finestra sempre aperta del castello, i tre sacchi di monete che avrebbero costituito la dote delle fanciulle. La prima e la seconda notte le cose andarono secondo i piani, mentre durante la terza Nicola trovò la finestra del castello inspiegabilmente chiusa: deciso a mantenere comunque fede alla sua promessa, egli non si perse d’animo e si arrampicò sul tetto, gettando il sacchetto di monete attraverso il camino, dove erano stese le calze ad asciugare. La gioia del nobiluomo e delle fanciulle fu immensa.
Altre leggende ci raccontano di Nicola come dispensatore di regali e dolciumi alle famiglie meno abbienti, addirittura si narra che questo vecchio dalla barba bianca fosse venuto in possesso del Sacro Graal, oggetto ritenuto artefice di ogni cosa da regalare, e pare che questa fu la vera causa del trafugamento delle spoglie del santo da Myra per volere del Papa Gregorio VII. In ogni caso, Nicola divenne nella fantasia popolare dispensatore di doni nella notte di Natale, aiutato nell’arduo compito da un asinello.
Nel sedicesimo secolo ci fu lo scisma fra la Chiesa Cattolica e quella Protestante ed i santi non furono molto in auge in Europa. Per mantenere la tradizione ci voleva qualcuno che prendesse il posto di Nicola e distribuisse i doni a Natale, così in Inghilterra il compito fu affidato ad un personaggio dei giochi dei bambini, noto come “Father Christmas”; in Francia i doni venivano distribuiti da “Pere Noel”, mentre in Germania il posto di dispensatore di doni fu preso dal Bambinello Gesù. Quando in Russia il Comunismo prese potere e rifiutò la Chiesa Cattolica in nome del Protestantismo, le genti adottarono anche loro una sorta di Babbo Natale, chiamato “Il Grande Padre del Gelo” e lo vestirono di blu. Tutte queste figure erano più o meno simili, si differenziavano solo per il colore delle loro vesti, ma avevano tutte in comune la lunga barba bianca e l’abitudine di regalare doni.
Negli Stati Uniti, invece, il compito fu affidato a Kris Kringle, un personaggio fumettoso, ma gli olandesi emigrati in America esportarono l’amato San Nicola: il nome olandese del santo, Sinter Klass, fu abbreviato dagli americani in Class e così nacque Santa Class, abbreviato poi in inglese in Santa Claus. Divenne così popolare in terra d’america che scrittori ed artisti gradualmente trasformarono il vescovo, abbigliato con il mantello e la mitra, nella figura a noi familiare, il vecchietto con la barba bianca, il manto e il cappuccio rosso.
Nessuno sa tuttavia come abbia fatto l’asinello prima e il cavallo bianco di San Nicola poi a trasformarsi nel gregge di renne volanti: in un’illustrazione |