ad avere, in prospettiva, delle pensioni sostanzialmente dimezzate rispetto quelle degli anziani, ed è per questo che speravano, senza ammetterlo troppo esplicitamente, che il governo Berlusconi riuscisse a far partire le pensioni integrative per "rimediare" al danno provocato. Durissimo il commento di Epifani che ha parlato di "una presa in giro" per i lavoratori danneggiati dal rinvio e di "un governo che ha deciso di non decidere".  Pezzotta poi ha definito "indecorosa" la decisione di far slittare le nuove norme; "l'entrata in vigore subito avrebbe risolto un problema di milioni di persone, soprattutto giovani, mentre così si risponde a interessi particolari di qualcuno".
     Il meccanismo del silenzio-assenso è stato meglio messo a punto. Ora alla fine non ci sono dubbi sul dove dovranno andare a finire i soldi dei lavoratori che non diranno nulla. Potranno andare, in ordine di importanza, ai fondi di categoria (Cometa., ecc ), ai fondi privati (Unipol, ecc) o infine all'INPS. Questa trovata dell'INPS è veramente curiosa. In pratica, se un lavoratore non avrà un fondo di categoria e la propria azienda non avrà indicato una compagnia di assicurazioni esterna, i soldi andranno all'ente pubblico (INPS) il quale erogherà una pensione INPS integrativa che servirà a compensare la decurtazione della pensione INPS normale. Con la portabilità si è in sostanza voluto creare le condizioni affinché le varie Compagnie di Assicurazioni si facciano un po' di concorrenza. La conseguenza di ciò sarà che il lavoratore iscritto a un fondo sarà oggetto di continue proposte per cambiare fondo, un po' come succede oggi con i diversi gestori della telefonia. Un meccanismo che consentirà a tutte le Compagnie di mangiare (chi più chi meno) nell'enorme pentolone dei fondi pensione, che viene stimato in circa 13 miliardi di euro l'anno. Inoltre, con la possibilità data al lavoratore di versare anche altri soldi (oltre al TFR) nei fondi, si è chiaramente voluto dare un maggiore impulso al meccanismo di calcolo della pensione col metodo contributivo, che, come sappiamo, prevede una pensione tanto più alta quanto maggiore è l'entità del versamento. Un'accelerazione verso la fine della pensione retributiva, quella cioè calcolata in percentuale sulla retribuzione.
     La possibilità per il lavoratore di ottenere una parte del TFR in anticipo è un diritto che il lavoratore ha da circa 30 anni. Nei fatti però è sempre stato difficoltoso arrivare ad avere la somma richiesta, per una serie di clausole previste dalla legge e usate dal padrone per esercitare una sorta di discrezionalità. Ora sembrerebbe più semplice avere le anticipazioni sul TFR, ma vi sono due evidenti penalizzazioni: la prima deriva dal fatto che, se non

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