Ciò in quanto il progetto di riqualificazione dell’area ospedaliera di Largo Barozzi sembra avere oggi più una finalità di lottizzazione intensiva che uno scopo di riconversione di spazi pubblici e sociali e la scelta di puntare su nuove abitazioni in una zona già ad alta densità abitativa potrebbe determinare problemi di sostenibilità.
     Il progetto ridisegna destinazioni abitative e commerciali in aggiunta a quelle già esistenti, con un aumento consistente di nuovi residenti e con una proporzionale crescita di altrettanti veicoli. La riutilizzazione dell’area sembra, quindi, essere vista più come una importante fonte di finanziamento per la costruzione del nuovo ospedale che come occasione per individuare servizi per la cittadinanza.
     Purtroppo, la distorta logica immobiliare della cementificazione selvaggia rappresenta l’aspetto più redditizio dell’operazione, ma rischia di generare incompatibilità con il funzionamento della gestione territoriale e di stridere con i legittimi desideri degli attuali residenti, che chiedono una minore invasività delle opere a favore di spazi comuni e sociali. Anche l’ex sede ENEL non sembra sfuggire a questa tendenza dal momento, in quanto si discorre della volontà di erigere palazzi di lusso, ma sempre con pochi servizi per il quartiere. Inevitabilmente, anche in questo caso, il problema si ripercuoterà sulla viabilità e sul traffico che già oggi rappresentano una spina nel fianco acuita, peraltro, dalla sempre maggiore estensione delle “zone a traffico limitato”.
     A conferma di un orientamento generalizzato a sostenere prioritariamente il settore immobiliare privato, non si può tuttavia fare a meno di constatare come sia ufficialmente venuto meno un intervento che avrebbe valorizzato soprattutto il complesso degli Ospedali Riuniti, ovvero l’individuazione del campus universitario. Un grottesco tira e molla amministrativo è culminato con la rinuncia a collocare l’Università in una parte dell’attuale area occupata dai Riuniti, ragione che può essere semplicemente spiegata richiamando la contraddittoria logica politica che prima ha caldamente sponsorizzato la fattibilità di un progetto che avrebbe dato lustro alla città, salvo poi, cambiati i colori dell’amministrazione cittadina, bollare di impercorribilità l’iniziativa. Si può quindi parlare di occasione persa in quanto lo sviluppo dell'Università poteva essere complementare a quello che tutti indicano come il vero valore aggiunto cittadino, ovvero l’erigendo Polo tecnologico, fulcro della ricerca scientifica.
     Sperare che la riqualificazione di una importante estensione territoriale, rappresentata dagli Ospedali Riuniti che si andrà ad aggiungere a quella della

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