approssimativa delle strutture dello Stato con tutto ciò che ne sarebbe derivato. Il disco verde arrivava, invece e fortunatamente, nel mese di novembre del 2007, allorché un decreto ministeriale trasformava la candidatura delle tre città in provvedimento ufficiale, sacrificando la Capitale di un’istituzione di indubbia importanza.
     Il raggiungimento di un simile obiettivo, che, per quanto concerne Bergamo, ribadisce il ruolo decisivo giocato dalle istituzioni e dalle forze politiche locali e che avrà, tra l’altro, una ricaduta positiva per la città, nasce da un incessante e febbrile lavoro di coordinamento tra Comune e Provincia, che hanno colto l’unicità dell’occasione, la convenienza ed il sicuro prestigio legati alla nascita di una istituzione basilare per la formazione del personale della magistratura. Una sinergia che è stata, peraltro, apprezzata anche dal ministero competente e che rafforza il ruolo camaleontico di Bergamo, protesa negli ultimi tempi a conquistare crescenti consensi sia sul territorio regionale sia nell’intero Paese e a proporsi come centro innovativo, non solo tecnologico e scientifico, di grande valore sociale.
     La Scuola, oltre che luogo di formazione per i magistrati tirocinanti già valutati idonei dalle commissioni esaminatrici, sarà, inoltre, sede per corsi specifici che ogni magistrato avrà l'obbligo di frequentare con cadenza quadriennale e occasione alla quale potranno partecipare anche avvocati, rafforzando idealmente quel ruolo di interscambio professionale finalizzato ad incidere nel comparto della giustizia. Il corpo docente, formato da professori universitari, funzionari, avvocati e magistrati sia italiani sia provenienti dall'Unione europea, sintetizzerà la finalità di armonizzarsi nel contesto continentale ove tale realtà è già attiva in più Paesi. La scuola di formazione nasce, quindi, dall’esigenza non solo di aderire a pari realtà già consolidate all’interno dell’Unione, ma anche di coinvolgere la collettività in un’idea-progetto rivolta a sviluppare percorsi formativi di alto livello e a garantire un’adeguata qualificazione del servizio Giustizia nei confronti dell’utenza. Il coinvolgimento, inoltre, delle università italiane ed anche di altre scuole di formazione e di numerosi centri d’eccellenza nazionali si inserisce nell’ambito di quel progressivo adeguamento del sistema italiano alle altre realtà europee, che già da tempo hanno avviato tale esperienza.
     Le tre sedi dovranno certamente rappresentare un punto di riferimento ed un polo culturale per le comunità che le ospiteranno, abiurando, come già ventilato

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Bergamo, Scuola Superiore, Magistratura, Palazzo Lupi, Diocesi, Bergamasca, Firenze, Benevento, Nicola Mancino, Guardasigilli, Alfano