AMORINO O ARPA SUL PM10: CHI MENTE?
di Graziano Paolo Vavassori
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Il giornalista non è solo un trascrittore di fatti, un informatore, il giornalista ha anche il compito di verificare la veridicità delle dichiarazioni che una persona compie. Noi abbiamo sempre preso molto seriamente il nostro codice deontologico e se c’è qualcosa che ci adira è proprio la menzogna.
Il nostro attacco è diretto e preciso nei confronti dell’assessore all’ambiente di Bergamo Fausto Amorino e di riflesso al sindaco Roberto Bruni, il quale appoggia le dichiarazioni. Non sappiamo se quanto ha dichiarato Amorino sui quotidiani locali il 28 febbraio sia frutto del proprio intelletto, ci crede veramente o se l’abbaglio l’ha preso l’Arpa, ma siamo sicuri che quanto detto… “Se si considera che il traffico, dati Arpa, incide per il 65% sulla concentrazione di Pm10 possiamo dire che le targhe alterne dovrebbero limitare i danni” è ingannevole, colpevolizza il cittadino automobilista e serve solo a giustificare la loro incapacità nel risolvere il problema dell’inquinamento e soprattutto del PM10.
A questo punto è chiaro che ci riferiamo ai blocchi del traffico del primo week-end di marzo, nella fattispecie con il sistema delle targhe alterne, e a quello totale di domenica 9 marzo. Cerchiamo ora di fare chiarezza su un tema importante.
Il PM10 è la sigla che identifica le polveri sottili che circolano nell’aria. Esse sono di varia grandezza; quelle di 10 micron sono molto pericolose, quando le respiriamo esse possono superare la barriera nei polmoni che separa gli alveoli polmonari dall’atmosfera ed entrare nell’organismo. Sono cancerogene. Il PM2, se ne parla pochissimo, peggio ancora…
Nel 2005 Arpa certificò i dati rilevati a Milano in merito alle polveri sottili, ovvero che, quelle generate dai mezzi di trasporto, non superavano il 20% del totale. Tutti i mezzi di trasporto significa di tutte le categorie, quindi, nello specifico, le automobili rappresentavano una minima percentuale nella causa delle polveri.
Da gennaio 2005, l'Unione Europea ha legittimato una direttiva che punisce i Primi Cittadini se permettono il superamento dei livelli stabiliti in 50 microgrammi per metro cubo di PM10 per più di 35 giorni all'anno. Se ciò accade e se qualche associazione ambientalista sporge denuncia, il Primo Cittadino rischia fino a due anni di galera per omissione di atti d'ufficio.
Premesso che noi rispettiamo le opinioni di chiunque, purché di opinioni si tratti, e che i due precedenti paragrafi rappresentano verità e giustificano
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