Il mercurio è un metallo tossico, può avere gravi effetti sul sistema nervoso, cardiovascolare, immunitario e sull’apparato riproduttivo; è un elemento raro in natura e viene immesso nell’ambiente dalle fonti industriali (impianti metallurgici, chimici, inceneritori di rifiuti), tra le quali anche le centrali termoelettriche che utilizzano carbone per la produzione di energia. Quindi, riducendo la quantità di energia elettrica prodotta dalle centrali termoelettriche, si dovrebbero ridurre anche i livelli di mercurio immessi nell’atmosfera. Uno studio dell’Epa evidenzia il fatto che una CFL immette nell’ambiente una quantità inferiore di mercurio rispetto a quanto ne verrebbe immesso da una centrale che deve alimentare una lampadina ad incandescenza per 5 anni (stimato in circa 10 mg)… sì, però, le CFL devono poi essere smaltite correttamente e portate presso gli idonei centri di raccolta! Lo studio viene smentito da una riflessione: eliminando le lampadine ad incandescenza, con una conseguente diminuzione nella produzione di energia elettrica, le centrali non avranno una così marcata riduzione nella produzione di mercurio, anche se produrranno meno elettricità, d’altro canto… se le CFL non verranno correttamente smaltite, ci ritroveremo con molto più mercurio disperso nell’ambiente.
     A tal proposito dobbiamo purtroppo aprire una parentesi “dolorosa” in quanto ci siamo trovati proprio a dover smaltire delle CFL ed abbiamo incontrato non poche difficoltà. In Italia vengono commercializzate da oltre vent’anni, ma esse non vengono gestite esattamente come “rifiuti speciali”. Paghiamo già una tassa di 22 centesimi di euro per ogni lampada venduta (compresa nel prezzo di acquisto), che dovrebbe ripagare le spese per lo smaltimento, ma nei negozi dove vengono vendute non c’è traccia dei contenitori per le CFL fuori uso e da parte dei rivenditori non sembra ci sia la volontà di accollarsi quintali di lampadine per lo smaltimento. Inservibili, le CFL finiscono nel cassonetto della spazzatura, insieme a tutti gli altri rifiuti.
     Esiste un Consorzio apposito per il recupero e lo smaltimento di queste lampadine, il Consorzio Ecolamp: visitando il sito internet per vedere come smaltirle (www.ecolamp.it), abbiamo constatato che i centri di recupero sono pochissimi, sono concentrati prevalentemente nelle grandi città del Nord Italia e l’iter per lo smaltimento è abbastanza complicato; facile comprendere, anche se non lo giustifichiamo, come, purtroppo, molte famiglie possono decidere di non sobbarcarsi tutto l’iter burocratico-gestionale per lo smaltimento della lampadina a risparmio energetico e la buttino direttamente in pattumiera! In un Paese così

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