neppure uno.
I miei amici residenti a Roma mi riferiscono sempre di essere stressati, perché loro in quanto Romani lavorano tanto, troppo… costretti tutto il giorno nel traffico per spostarsi da un capo all’altro della città. Roma è la capitale, aggiungono, è una città grande. Sono tutti iscritti ai Sindacati e sanno tutto di malattia, permessi, straordinari… ma questo anche qui. Quel che qui non si vede, e che stupisce sempre coloro che al Sud vanno di rado, è che le case non sono mai finite. Manca sempre qualcosa: o l’intonaco fuori, o il tetto… insomma, mai finite e stanno così per anni e anni. Perché? Indovinate un po’…
Per concludere, e questa riflessione la faccio da quando sono piccola, e giuro con tutto l’amore e la stima che comunque ho per i miei zii e gli amici, che è un discorso a parte rispetto a questo meramente più materiale: mio padre e mia madre per mantenere noi tre fratelli e i 70mq di casa che avevamo, dovevano lavorare in due, e mio padre spesso ha fatto anche due lavori, se non tre… Abbiamo sempre avuto due macchine perché con una sola non si poteva stare per necessità e la pizza veniva preparata da mia mamma a casa con le sue manine, con gli amici se c’erano, per risparmiare. Una differenza non solo di costo della vita, ma anche di qualità, che mi ha sempre lasciata basita.
Ora che sono grande, ne so analizzare e capire i motivi ma, basita, mi lasciano coloro che rifiutano di ammettere che la vita al Sud è diversa (e attenzione, non sto giudicando o dicendo che è sbagliata o migliore) e costa meno, e che osteggiano la proposta del Ministro di adeguare gli stipendi in base al luogo in cui si vive. Alleluia, mi viene da dire, forse mio padre non avrebbe fatto tre lavori ai tempi, fosse stato già così… ma sorvolando su questo, come si fa a dire che fare la spesa, uscire, vestirsi… là non costa meno? Mi viene da pensare che certe persone non abbiano mai messo il naso al Sud o che, loro sì, vivano in un’altra Italia…
Permettetemi di concludere rivolgendovi un mio personale pensiero natalizio... Vi faccio innanzitutto tanti, tantissimi auguri per un sereno Natale e lo estendo a tutti i collaboratori di Infobergamo.it. Il Natale, anche se è scontato dirlo, è forse l'unico momento dell'anno in cui le famiglie si riuniscono. Ricordo che quando ero più giovane, qualche volta, ho anche sbuffato al pensiero di dover passare una giornata intera a casa, con altre quindici persone, a mangiare e a raccontare le solite cose... il nonno, il pomeriggio si addormentava sempre sul divano, papà usciva a sgranchirsi le gambe, noi nipoti si finiva per giocare o a carte o a guardare un film di Walt Disney, lo zio aiutava a riordinare il tavolo e