conoscenza di questa o di quella associazione? Associazioni giusto per dare un nome ad un insieme di persone, strutture, pensieri atti ad aiutare il prossimo senza scopo di lucro, mentre il nostro motto è sempre stato: “scrivere di ciò che le altre testate commerciali scartano”. Ecco come aiutiamo le persone, i lettori; ecco come, con pazienza e sacrifici, ci siamo ricavati una nicchia giornalistica di qualità. Non è che tutto quanto scriviamo per forza debba essere altruista, dobbiamo anche realizzare dei servizi che interessino alla moltitudine, che parlino di aziende particolari o di grande rilevanza mediatica, che siano legati ad un tema che ci sta a cuore o che è particolarmente citato dalla cronaca, al fine di raccogliere nuovi lettori e di crescere continuamente.
La domanda più quotata sembra essere: “perché non siete giornalisti di professione?” Ora, dopo la premessa di cui sopra, posso finalmente rispondere: perché molti di noi hanno già un proprio lavoro, anzi, sono professionisti nella materia oggetto dei loro articoli, una risorsa preziosissima per la stampa, come affermato dall’Ordine dei Giornalisti della Lombardia in una delle loro inchieste. Altri vorrebbero, ma non trovano lavoro. Altri, come chi scrive, per scelta non lo hanno mai voluto fare.
In comune abbiamo tutti una grande passione per il giornalismo. Ci piace scrivere, essere letti, ci piace realizzare articoli, servizi, perché siamo dei creativi, perché la nostra mente non sta mai ferma, perché pensiamo sia importante dire a tutti quello che pensiamo o che abbiamo scoperto. Perché quello che realizziamo non sparirà mai da Infobergamo.it, gli articoli restano sempre on-line. Per qualcuno “fa curriculum” scrivere per Infobergamo.it, qualcuno ha anche trovato lavoro attraverso questo periodico di Bergamo e provincia, ma non solo…
Passione, certo, poi razionalità, in quanto la passione non sempre coincide con il lavoro dei propri sogni ed uno stipendio adeguato e sicuro. Il mondo del giornalismo è un settore in crisi, spaventosamente in crisi; no, non per la decadenza economica globale, quella ha solo messo in ginocchio gli editori ed esacerbato una professione già disastrata come quella del giornalista. Sarà perché sembra facile da svolgere, semplice accedervi, o i corsi di laurea sono leggeri e i quotidiani ti prendono subito visto che costi loro pochi euro al pezzo e ti fanno galoppare a spese tue per la provincia ad ogni ora del giorno? In ogni caso, la professione del giornalista è la più sottopagata ed annovera il più alto numero di precari.