- il padre-padrone: la commissione di atti incestuosi per tale tipologia di padre, fortemente connotata da pesanti e arcaici fattori culturali, appare direttamente correlata alla convinzione di avere diritto alla disponibilità sessuale dei propri figli, ciò non rappresentando altro che un aspetto del dominio assoluto da esso esercitato nei riguardi dell’intera famiglia;
- il padre endogamico (Weinberg,1955): questo genere di figura paterna tende a limitare i contatti sociali e sessuali esclusivamente alla famiglia, incapace di instaurare relazioni esterne, anche quando i rapporti intrafamiliari non sono soddisfacenti. Il padre endogamico, che Justice e Justice (1980) chiamano introverso, al fine di non cimentarsi in relazioni extraconiugali, giudicate fortemente illecite e immorali, rivolge il proprio interesse nei confronti della figlia, quale alternativa consentita alla moglie;
- il padre razionalizzante: si tratta di soggetti che tendono a esprimere giustificazioni difensive nei confronti della condotta incestuosa, prospettandola a livello razionale, sia come  momento di controllo e di «autenticazione» della verginità della figlia, sia nell’ottica «strumentale» del favorire, in tal modo, lo sviluppo nella figlia di una sessualità conforme, sia anche, infine, nella dimensione della soddisfazione di un sentimento e di esigenze di amore.”¹
     L’autore dell’atto pedofilo, nella maggioranza dei casi (55,3%), è riscontrabile in un conoscente della vittima; seguono poi il genitore (22,7%), lo zio (7,8%), il nonno (6,5%), il convivente del genitore (4,4%) ed infine il fratello (2,0); in ultimo, il cugino e il cognato. I dati concernenti gli autori di atti pedofili negli anni 1999 e 2000 sono riportati nei grafici 1 e 2 (tratti dal testo Coluccia A., Calvanese E. (2003), "Pedofilia, un approccio multiscopico", Milano, Franco Angeli, pagina 67).
     Secondo Isabella Merzagora (1986), interrogandosi sulle cause che hanno portato questo padre ad abusare sui figli, si potrebbe ipotizzare una mancata identificazione tra quest’uomo con suo padre, dove la moglie diventerebbe la madre cattiva. Altre cause potrebbero essere: l’ambiente socio-economico, la deprivazione affettiva e la deprivazione economica, la presenza di psicosi o di disturbo paranoide di personalità, il basso livello intellettivo (in altri casi, il livello sembra superiore alla media) ed infine l’alcolismo, il quale sembra essere molto elevato nei padri incestuosi. Il più delle volte l’atteggiamento aberrante di questo padre viene sostenuto da una moglie collusiva, che fa finta cioè di non vedere. Solitamente le vittime sono bambine che vanno dai 6 ai 17 anni di età, le quali in età adulta presenteranno seri problemi psicologici: nevrotici,
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¹ Coluccia A., Calvanese E. (2003), Pedofilia, un approccio multiscopico
     Milano, Franco Angeli, pagine 60/61

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