all’unica volta in cui ho incontrato una donna con il burka in un supermercato cittadino o alle “divise” maschili di musulmani di alcuni quartieri delle nostre periferie cittadine ormai veri e propri ghetti, ai negretti prepotenti che ci infastidiscono fuori dagli ospedali, ma anche ai “vu cumprà”, che cercano qualche spicciolo di guadagno onesto dalla loro merce di infima qualità e ad un giovane di colore che con occhi velati da tristezza e un volto segnato dagli stenti nobilmente non mi chiedeva elemosina ma semplicemente un lavoro.
     L’integralismo religioso mi infastidisce parecchio, in quanto ritengo che le religioni dovrebbero aiutare il rispetto reciproco e l’aiuto tra i popoli; uccidere nel nome di Dio, qualunque Egli sia, é per me ripugnante come le differenze sociali di molti stati musulmani dove visir e sultani si considerano, e vengono considerati, appartenenti ad una casta divina, mentre il popolo, tenuto politicamente nell’ignoranza da poteri teocratici, vive in miseria e difficoltà non indifferenti.
     Mi innervosiscono l’impotenza degli agenti municipali per le occupazioni di luoghi pubblici (basti pensare ai marciapiedi di viale Jenner a Milano il venerdì) o classi multietniche dove gli italiani sono mosche bianche ed i genitori si vedono costretti a migrare verso istituti privati per dare ai loro figli una preparazione adeguata ad un Paese che corre e non sempre può permettersi di aspettare il messia, la provocazione di certi genitori principalmente musulmani che obbligano le classi a seguire, e non solo rispettare, le loro abitudini anche alimentari oltre che culturali; anche però certi atteggiamenti politici… interessati che cavalcano la tigre del malcontento popolare e preferiscono deviare dai problemi veri del Paese, i quali impediscono la costruzione di luoghi di culto o manifestano in modo provocante la loro diversità di valori.
     Mi disgustano le interviste a politici e escort (una volta le chiamavano “puttane” o “donne di classe” a seconda del prezzo della prestazione…), assunte alla cronaca da scandali più o meno creati ad arte, che affrontano gli stessi problemi come se in Italia le seconde fossero più importanti dei primi. Ma così va il mondo, o, meglio, andava come dice il Manzoni commentando le posizioni politiche nella Milano del ‘600; ma quante decisioni sono state prese sotto le lenzuola in ogni tempo e in ogni ceto sociale (quanti di noi poveri mariti non hanno subito i pareri più o meno velati delle consorti…?) D’altra parte, quando non ci sono vere idee da realizzare, chi gestisce il potere o chi lo vuole conquistare si sbizzarrisce come può. Chi non ricorda la Fanfaneide o le battute su un politico con la gobba e le orecchie a parabolica, o i vari insabbiamenti

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