problema regionale, però, in quanto circa il 65% degli abitanti di ogni regione non è contento del SSN, con maggior problemi al Centro (83,8%) e nelle Isole (82,4%), mentre gli abitanti delle regioni Nord Est sono quelli che si lamentano meno (65,3%).
     Banche: tasto dolente, continuiamo a considerarle alla stregua di “avvoltoi” che non vedono l’ora di planare sui nostri sudati risparmi di una vita per appropriarsene. È anche un po’ colpa nostra, in fondo, loro hanno ben capito il business e se ne approfittano. Gli italiani, è risaputo, non sanno fare a meno dell’ultimo modello di telefono cellulare o di TV LCD o plasma, delle vacanze in luoghi esotici o cure di bellezza low cost, anche ricorrendo all’aiutino finanziario. Il 45,2% degli intervistati considera i prestiti “troppo onerosi” e l’86,1% ritiene che gli istituti bancari non siano in grado di andare incontro alle esigenze delle famiglie, bollandoli come “esosi”. Ma nel dopoguerra non ci bastavano solo il telefono grigio fornito gentilmente dalla Sip e il Telefunken in bianco e nero? Cosa è cambiato oggi? Le banche ringraziano.
     Casa: il proverbio recita “casa, dolce casa” oggi c’è chi propone la modifica in “casa, cara casa… quanto mi costi!”. L’affitto per un luogo dove vivere arriva a gravare per il 116% sul reddito medio di 20.000 euro annui di una famiglia che abita in città, zona centrale, mentre i mutui… beh, il problema della loro sostenibilità ha portato ad un aumento dei pignoramenti di immobili, sempre a beneficio delle benemerite (banche, of course). D’altronde, in America i mutui sono esplosi causando danni non indifferenti, ai clienti quanto alle banche, ma in Europa, Italia compresa, la lezione non è stata ben compresa. Comunque sia, gli italiani puntano sempre alto e quindi, nonostante i tassi e le condizioni economiche, esigono la casa più bella, più spaziosa di quella del vicino. Manchiamo di umiltà, il bilocale non ci basta più, siamo “operai” ma vogliamo comunque la villa con vasca idromassaggio in salotto, poco importa se passeremo i prossimi 40 anni a pagare rate di mutuo…
     Scuola: “gli studenti sono in fuga verso le scuole private” si legge nel rapporto Eurispes. Si pensa per aver una maggior qualità di insegnamento che, stante le dichiarazioni di genitori saccenti e saputelli, latita nella scuola pubblica. In realtà, la fuga al privato avviene per sfuggire al recupero dei debiti scolastici a seguito degli esiti, sempre più negativi, degli esami. È stato rilevato un aumento del 15-20% di alunni rimandati alle superiori, oltre all’abbandono precoce dei corsi professionali. “È chiaro, se mio figlio non studia non mi devo preoccupare perché, sarà l’insegnante insensibile che non sa come insegnare al piccolino…

        pagina 02 di 04
 
 
 
 
 
Infobergamo® - www.infobergamo.it è un prodotto H.S.E. - Leggi la nostra CDD - Validazione XHTML - CSS
Autorizzazione Tribunale di Milano n.256 del 13 aprile 2004. Vietata la riproduzione e la riproposizione non autorizzate di testi ed immagini.
Italia, Eurispes, Rapporto Italia 2010, Droga, Alcool, Incidenti, Villani, Maghi, Scuola, Corruzione, Dati, Sanità