arrivata solo sulle vetture sportive più blasonate del mondo, bensì, dopo esser diventata con successo l’elemento caratterizzante di tutta la produzione LEXUS, vede oggi il suo esordio anche sulle grandi berline tedesche, colpevoli, con le loro enormi masse, di emettere valori di CO2 troppo elevati, tanto che già dal 2011 sia Audi sia BMW quanto Mercedes avranno, nei loro modelli di medio-alto e top di gamma, esclusivamente vetture a propulsione ibrida e con la certezza, inoltre, che ben presto anche tutte le altre case costruttrici europee, se vorranno rimanere nel settore più elitario, dovranno adeguarsi a tale sistema propulsivo. A conferma di ciò, basta guardare il numero di prototipi ibridi o totalmente elettrici esposti quest’anno dagli stessi colossi europei dei quali abbiamo parlato poc’anzi.
     Cambiando ora argomento, sembra invece che per le più piccole utilitarie nonché per medie cilindrate tale problema per ora non si ponga, tanto che in tali segmenti vige ancora la priorità della formula bimodale (doppia alimentazione GPL o metano aggiunta al classico motore a benzina), ma già quest’anno, timidi accenni di vetture ibride anche in segmenti inferiori, come Toyota Auris, Suzuki Swift, Honda CRZ, si sono visti in vari stand giapponesi (e non certo nella sola dimensione di prototipi) tanto da far pensare che, dietro l’angolo, dovremo a breve aspettarci anche soluzioni similari per le ben più popolari vetture di tutti i giorni. Per ora limitiamoci ad osservare le novità, ancora con propulsione tradizionale, proposte a Ginevra.
     Prima fra tutte è da menzionare, in prima assoluta al Salone, la nuova compatta di segmento C dell’Alfa Romeo. Rispondente all’evocativo nome di “Giulietta”, proprio per la volontà di riportare con vigore la sportività vera anche nelle vetture più generalistiche come del resto fece a suo tempo l’antesignana omonima Giulietta degli anni ’50, il nuovo modello sfoggia una linea sicuramente indovinata e la qualità percepita ad occhio (e toccata con mano), sembra dare ragione alla nuova filosofia adottata dalla casa italiana. L’erede della 147, ad onor del vero, non è nemmeno paragonabile alla sua progenitrice, tanto da far sbilanciale il gruppo Fiat nel dire: “finalmente si è riusciti a creare un prodotto all’altezza delle più blasonate concorrenti tedesche”; staremo a vedere. Non di meno, degna di nota, la totalmente nuova Ford Focus, la quale, dal canto suo, arriva proprio con precisione svizzera a controbattere la rivale di sempre Opel Astra, appena presentata. Ad ogni modo la vedremo nei concessionari italiani non prima della fine dell’anno. La sua linea è talmente

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