CARTELLE PAZZE SECONDA PARTE: MA QUANTO SI PAGA?
di Emanuela Fornoni
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In primo luogo, devo ammettere di aver capito poco dell’accertamento che mi è arrivato ormai un mesetto fa. Ora, dopo i numerosi incontri con il commercialista, potrò essere più precisa. Il fatto però che non avessi compreso alcuni degli aspetti dell’accertamento, descritti nel mio precedente articolo, non vuol dire che la vicenda non sia comunque paradossale.
La prima precisazione però va fatta sul commercialista. A mie spese, ho ahimè imparato che quando si ha a che fare con l’Agenzia delle Entrate il commercialista che vi seguirà deve essere uno “con le palle”. Chiedo scusa per il termine, ma vi assicuro che in questo caso è proprio d’obbligo. Purtroppo, il commercialista a cui mi sono rivolta quando mi è giunto il questionario da parte di Equitalia non lo era e le risposte un tantino superficiali che egli ha fornito non hanno convinto Equitalia, la quale ha dato il là quindi all’invio da parte dell’Agenzia delle Entrate di Bergamo all’accertamento.
Arrivati a questo punto, mi ha detto il secondo commercialista a cui mi sono rivolta: “…sono comunque cavoli amari!”. Il “trucco”, se di trucco si può parlare, sta nell’essere il più esaurienti possibile nelle risposte al questionario perché quello è il momento cruciale in cui lo Stato si sta interessando di te contribuente e ti pone delle domande, semplici spesso, dandoti anche la possibilità di rispondere tranquillamente. Più si è chiari e più si è precisi e maggiore è la possibilità che Equitalia accetti, sempre che si stia parlando di legalità eh…, senza dare il là all’accertamento. Se però, purtroppo, o siete superficiali (come lo è stato il primo professionista che mi ha seguito) o non siete chiari, Equitalia agisce in automatico ed allora, comunque sia, anche se siete degli stinchi di Santi, così mi hanno detto testualmente, bisogna farsi il segno della Croce. Perché? Perché da qui in poi non si sa cosa succederà. Sono tante le variabili. Prime fra tutte chi è il funzionario che ha firmato l’accertamento e quanto sia coscienzioso e persona intelligente, secondo, quanto il vostro commercialista abbia fatto le cose come si conviene prima, i coefficienti che vi vengono applicati, le motivazioni… ce n’è da perderci la testa.
Il riassunto di quel che è accaduto a me è questo: risultavo intestataria di metà casa, di una autovettura Honda Civic e di una Mini Cooper. Equitalia non mi ha trovato conforme. Il mio commercialista non è stato preciso, ma comunque ha spiegato che la casa è stata acquistata solo dopo essere stata assunta nel 2007, che la Honda Civic è mia e che la sto ancora pagando e che la
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