“A volte si parla di voler pubblicizzare alcune iniziative attraverso i media; a parte che non siamo mai stati trattati particolarmente bene dai media locali, ma, in realtà, non ce n'è bisogno, perché quando organizziamo un concerto chi fa musica sa che quello che facciamo ha valore ed è di un certo livello, quindi i teatri, le manifestazioni come Emergenti, le serate di ‘Notti di Luce’ sono sempre piene di pubblico. Questo vuol dire avere un rapporto vero con il territorio e non un rapporto fatto solo di consulenze o mega articoloni.”
     “Bergamo è molto, molto vivace, abbiamo tantissimi musicisti, abbiamo un livello qualitativo molto alto, sarebbe bello che tutti i ‘poteri’ che vanno dalla comunicazione alle istituzioni si accorgessero FINALMENTE di quello che possiamo dare a questa Città, che ci invidiano a livello nazionale e anche fuori; conosco musicisti americani che quando arrivano dicono ‘…ma come? Neanche all'estero c'è una realtà del genere! Come mai non ne sappiamo nulla?’ Questa è una cosa che mi fa piacere da un certo punto di vista, ma mi lascia una certa amarezza riguardo al fatto che non c'è un interesse disinteressato per quanto riguarda la cultura, ma è sempre basato su amicizie, su clientele…”
     In qualità di musicista, c'è qualcuno a cui pensi di dover dire grazie?
     “Assolutamente sì, certo! Innanzitutto la mia famiglia, i miei figli, con gli stimoli che mi danno, la capacità critica che hanno nei miei confronti. Bergamo invece da questo punto di vista non mi ha dato moltissimo, mi verrebbe da dire che a Bergamo vorrei ringraziare nessuno; in realtà non è vero, perché ci sono alcune persone che hanno creduto in me e che mi hanno dato veramente una mano nei momenti difficili, posso citare il maestro Aldo Sala, che anche a 90 anni veniva ai miei concerti al Donizetti (anche se io non lo vedevo) e nei giorni successivi mi dava pareri tecnici sulla mia esibizione fornendomi notevoli stimoli. Posso citare Paolo Arzano, un giornalista di quelli veri, delle generazioni passate, come per me ce ne sono pochi, anche con degli errori, ma capace di rivedere le proprie posizioni come anche Arrigo Polillo e Giuseppe Barazzetta. Voglio poi ringraziare tutti i musicisti con i quali suono e ho suonato, perché mi hanno fatto veramente crescere e mi hanno dato degli stimoli che non avrei avuto senza di loro e da questo punto di vista sono stato veramente molto fortunato.”
     Cosa pensi del momento che sta attraversando la musica? Quale è la tua “ricetta” per il futuro?
     “Innanzitutto stiamo vivendo una sorta di medioevo culturale dovuto fondamentalmente alla televisione, che sta abbassando il livello culturale non solo della musica, ma un po' di tutto; ci sono trasmissioni che rendono la

        pagina 05 di 06
 
 
 
 
 
Infobergamo® - www.infobergamo.it è un prodotto H.S.E. - Leggi la nostra CDD - Validazione XHTML - CSS
Autorizzazione Tribunale di Milano n.256 del 13 aprile 2004. Vietata la riproduzione e la riproposizione non autorizzate di testi ed immagini.
Bergamo, Intervista, Claudio, Angeleri, Musicista, Insegnante, Jazz, Charlie Mariano, A love supreme, Notti di Luce, Arp Quintet