diciotto giorni di viaggio, il 19 ottobre 1847, venne accolto amorevolmente proprio dalla duchessa Basoni-Scotti. Così ella scrive nelle sue memorie: “Finalmente egli è a Bergamo, non solo, ma a casa nostra. (…) tuttavia l’intelligenza egli ce l’ha perché quando lo chiamiamo e gli domandiamo se ci conosce, fa cenno col capo di sì”.
     A Bergamo fu assistito dal dottor Cassis, il quale, all’inizio, aveva notato un certo miglioramento nella malattia; tuttavia, la stadio avanzato della paralisi cerebrale causata dalla sifilide pose presto fine alla sua tormentata esistenza.
     Gaetano Donizetti morì l’8 aprile 1848, alle ore cinque pomeridiane.
     I bergamaschi e il mondo intero resero omaggio alla salma del grande maestro Donizetti, esposta a Palazzo Basoni-Scotti, mentre l’11 aprile 1848, si svolsero imponenti manifestazioni funebri, degni della sua grandezza. I suoi resti furono sepolti nel cimitero di Valesse, Bergamo.
     Nel 1875, con grandi onori, la sua salma fu riesumata per essere degnamente collocata accanto all’amato maestro Simone Mayr, nella Basilica di Santa Maria Maggiore, dove tutt’ora riposa.

L'articolo è stato realizzato con l'ausilio del testo denominato:
IL MUSEO DONIZETTIANO IN BERGAMO,
di Fabrizio Capitanio, edito nel 2002
a cura dell'Assessorato alla Cultura e Spettacolo del comune di Bergamo.
Si ringraziano per la gentile collaborazione e disponibilità
il dott. Capitanio, la dott.ssa Palermo,
la Biblioteca Donizetti e la Biblioteca civica A. Mai.

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Bergamo, Gaetano, Donizetti, Musicista, Compositore, Bergamasco, Vita, Opere, Amori, Morte, Valtesse, Palazzo Basoni-Scotti