Colui che invidia vive costantemente in un’angoscia persecutoria: ha sempre paura di essere attaccato, sviluppando un pensiero paranoide. In effetti egli desidera impadronirsi dei beni altrui, sia materiali quanto spirituali, e per questo motivo ha paura di essere attaccato.
L’invidia è un sentimento maligno che si esprime in questi tipi di meccanismi:
1) Orgoglio e Onnipotenza narcisistica;
2) Negazione (bugia);
3) Pettegolezzo e maldicenza;
4) Trionfo sugli oggetti (area di “onnipotenza trionfante” basata sulla ricerca di oggetti, piuttosto che ricercare relazioni sociali sincere);
5) Mancanza di ascolto, con difficoltà ad apprendere dall’esperienza;
6) Rifiuto della dipendenza;
7) Idealizzazione;
8) Grossi problemi affettivi;
9) Perdita della propria identità
10) Aggressività e Persecuzione.
Solitamente si suol dire che esistono poi due tipi di invidia: quella “buona” e quella “cattiva”. L’invidia cattiva rappresenta comunque un sentimento doloroso, lacerante che si prova verso l’invidiato, ove si cerca di ostacolarlo o di togliergli ciò che possiede. L’invidia buona, invece, corrisponde all’emulazione o all’identificazione: un desiderio profondo di arrivare allo stesso livello dell’altro. Questo tipo di invidia è positiva, è uno stimolo, una motivazione verso la conoscenza delle proprie capacità.
Sotto l’egida dell’invidia possono essere esercitate delle strategie manipolative, sia attraverso la ricerca del continuo dominio sia attraverso la ricerca di un ricorrente aiuto: anche attraverso la malattia o sintomo psicosomatico. Quando si cade nelle “trappole” manipolative, colui che aiuta diventa un “termometro” del clima emotivo, mutando in vittima di sentimenti cattivi proiettati. Dinanzi a tali meccanismi ci rendiamo conto che anche la nostra tolleranza ha dei limiti. Tali limiti devono essere rispettati per non farsi depauperare dalle energie negative dell’altro. Per ottenere una buona relazione di ascolto, occorre che si attui l’incastro tra le varie componenti culturali e psicologiche. Siccome non si può tollerare tutto, si rischia di cadere nel senso di colpa per i sentimenti negativi che si provano nel processo di ascolto: non sempre è possibile affrontare le attese eccessive e la pretesa di gratuità da parte
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