attività asociali e virtuali.
     Dal punto di vista psicodinamico, l’ansia da prestazione è il risultato dell’azione confusionaria di strutture intrapsichiche che possiamo definire “voci interne”. Queste rappresentano l’insieme di fantasie o pensieri, aventi come oggetto la profezia di un fallimento in agguato o di una azione coattiva fallimentare difficile da superare. L’azione compulsiva di queste voci può avvenire prima di affrontare una prestazione o subito dopo. Così, ad esempio, prima di affrontare una situazione da prestazione, come prepararsi per l’atto sessuale, affrontare un’interrogazione, parlare con un’autorità, parlare al telefono o parlare in pubblico, ecc… al soggetto s’impongono fantasie o pensieri ossessivi del tipo: "Devo star calmo! Questa volta andrà sicuramente bene! Adotterò questa o quest’altra condotta, cosi sicuramente non andrà come l’ultima volta! Ecc…"
     L’esigenza di manipolare ossessivamente il contesto sociale, farà scattare nella situazione reale una tensione soffocante, determinando la conseguente confusione del pensiero e del corpo. Tutto il corpo difatti andrà in frantumi, emergerà: ansia, tachicardia, confusione del pensiero, eccessiva sudorazione e pensiero depressivo.
     Quando emerge l’ansia da prestazione aumenta la necessità di controllare il coordinamento delle percezioni e delle espressioni, ma se l’emozione o il timore di inadeguatezza hanno il sopravvento, l’incoordinazione prevale. Emergeranno pertanto manifestazioni del corpo che, con una loro autoctonia (espressività funzionale slegata dal coordinamento generale), dimostreranno lo scollamento del “soma” dall’emozione.
     Quando la performance non si è conclusa secondo le proprie aspettative, si presenterà lo svilimento della propria immagine, con conseguente depressione. In questa fase finale, avverrà la mattanza ai danni del proprio Sé, pertanto, si manifesteranno pensieri auto-aggressivi o punitivi del tipo: "Sono stato proprio un cretino! Avrei potuto evitare questa brutta figura! Chissà cosa avranno pensato di me! La prossima volta farò in tutti i modi per evitare pessime figure! Ecc".
     Sotto l’azione dell’angoscia da prestazione, il soggetto dovrà farsi carico di un forte senso di inadeguatezza e in più dovrà tollerare dei forti sensi di colpa, perché egli non si sentirà come gli altri lo avrebbero voluto.
     Nella prestazione fallimentare, l’inconscio ha vinto: la parte nascosta o il Vero-Sé si è ribellata al copione sociale o al giudizio altrui. È come se tale parte

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