ISOLOTTO DI PONTE: UN COMPROMESSO POTREBBE FAR TUTTI FELICI
                                  di Silvia Ferrari

     Nell’ormai lontano 2007, l’Amministrazione comunale di Ponte San Pietro aveva decretato l’inserimento dell’Isolotto (un terreno di 8 ettari circa, delimitato dal fiume Brembo e dal torrente Quisa) in un piano di recupero che prevedeva la creazione di una zona interamente pedonale e ciclabile, con percorsi didattici e spazi per attività sportive; l’ingente investimento previsto, circa 1.200.000 euro, avrebbe permesso la realizzazione delle prime opere necessarie alla riqualificazione del territorio.
     Per far ciò, si prospettavano due strade: la creazione di un parco pubblico comunale, oppure l’adesione ad un progetto “PLIS” (Parco Locale di Interesse Sovraccomunale) condiviso dai comuni limitrofi, per valorizzare l’area del fiume Brembo.
     Oggi, chiunque passi per il centro di Ponte San Pietro, proseguendo verso l’Isolotto, può rendersi conto che ben poco, se non nulla, è stato fatto per portare avanti il progetto “verde”. Per di più, negli ultimi mesi del 2009, i rumors di un progetto edilizio approvato dal Comune proprio per l’area dell’Isolotto hanno convinto le associazioni Gruppo Amici dell’Isolotto e Comitato Civico Altra Ponte ad indire una petizione contro l’edificazione selvaggia dell’area. Nel testo, tra le altre richieste, quella di «evitare qualunque intento speculativo ed edificatorio sull’Area dell’Isolotto, preservandone tutte le sue peculiarità: naturalistica, agricola, ambientale, nel rispetto di tutti i vincoli esistenti, escludendo pertanto ogni deroga e/o variante rispetto agli stessi». Sono state così raccolte oltre 1600 firme, di cui 863 di residenti, consegnate a metà dicembre, insieme al testo della petizione, al sindaco Giuliana Reduzzi.
     Tra i pessimisti, il principale commento alla questione Isolotto sembra essere uno solo: speculazione. «È così» annuisce una pontesanpietrina residente non lontano dall’area contesa, firmataria della petizione «il Comune non ha soldi e per recuperarne cosa fa? Vende terreno al miglior offerente… Invece di creare un parco, che darebbe un po’ d’ossigeno a Ponte, vedremo spuntare altre case!» Il tono è il medesimo ascoltando la conversazione di un altro gruppo di persone. Insomma, pare proprio che la gente viva questa notizia come un vero e proprio “tradimento” da parte di Sindaco e Giunta. Abbiamo quindi richiesto al Sindaco stesso un commento sulla vicenda, a suo dire leggermente distorta proprio dall’iniziativa della petizione: «L’amministrazione comunale è sempre stata disponibile al confronto che la raccolta di firme ha in parte compromesso perché

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