per la Carrera. Mia moglie si accorge che qualcosa sta cambiando, si sta avvicinando al suo limite di sopportabilità dello sballottamento. Sì, inizio a capire la Carrera e ben presto devo rimangiarmi ciò che dissi precedentemente, alle curve di Dovera. Ero io che non la sapevo guidare, non è lei che è sbagliata! Ho imparato ad entrare molto più forte in curva per sfruttare il più possibile il trasferimento di carico all’anteriore dovuto alla frenata. Inizio a dare gas il più tardi possibile e con estrema delicatezza. Non è che non fossi delicato prima, ma con lei si deve essere delicatissimi, altrimenti sottosterza. Per lo meno fin tanto che il carico si trasferisce al posteriore, poi si può affondare, ma non di colpo, gradatamente e costantemente. In questo modo lei segue la traiettoria che voglio io. In definitiva, lei non ama che si cambi idea, non ama i trasferimenti di carico, non ama le correzioni a metà curva. Nel misto, dove è lecito affrontare una curva con il carico al posteriore o all’anteriore, ogni pilota decide da sé, non puoi più cambiare idea.
     Mi ci sono voluti 500 chilometri per iniziare a capirla, d’altronde non ho mai detto né di essere un pilota né di essere bravo, faccio ciò che posso, ma c’è ancora molto lavoro da fare. La prima marcia è troppo corta per i tornanti non eccessivamente stretti, li si devono affrontare in seconda. Se in quarta, quinta e sesta, sotto ai 2.500 giri, ho trovato il motore piuttosto vuoto e desideroso di una scalata, con le prime tre marce, a partire dai 2.000, c’è abbastanza coppia per divertirsi. Questi tornanti, affrontati in seconda, permettono di comprendere appieno il livello altissimo della tenuta laterale. Mia moglie ormai mi sta maledicendo!
     Eccole… finalmente iniziano le curve del Col de la Bonette. Siamo sulla Route des Grandes Alpes, lo spettacolo è da mozzare il fiato, ma non c’è tempo per guardare il panorama. Ora mi sento pronto per disattivare il PSM. Sento il cuore battermi in gola; decido di continuare a guidarla come prima, fondamentalmente l’assetto è così esuberante che l’elettronica non è mai stata invasiva quando attiva. Tra l’altro la prima curva è proprio a destra e la carreggiata è anche più larga, eventualmente ho la possibilità di correggere l’auto ma… è pazzesco… è pazzesco… senza il PSM la Carrera si inserisce in curva ancora meglio, il sottosterzo è sparito, il colpo di gas regala un lieve sovrasterzo che mi consente di girare l’auto con più facilità e riesco a mettere le ruote anteriori esattamente dove voglio io. È pazzesco! Non ho più voluto attivare il PSM. Ora ho capito che cosa è una Carrera, ora ho capito perché è un mito da quasi cinquant’anni.
     Ore 20:30, tappa al Col de la Bonette. Da perfetti barboni… cena al sacco, di

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