oggi, in Francia come in Italia, è molto difficile. A proposito dell’Italia, uno dei miei migliori amici, Simone Faggioli, è italiano; anche il mio preparatore del motore è italiano, si chiama Renato Armaroli.”
“Da più di dieci anni lavoro per gli italiani e faccio lavorare gli italiani con me… Oltre alla mia professione di pilota, dopo aver preso il diploma in Francia ed aver ottenuto l’autorizzazione ad insegnare, da cinque anni sono anche istruttore di guida. Per la LRS Formula, sono capo istruttore e, durante gli stage che la società organizza, metto a disposizione tutta la mia esperienza alla guida e tutto il mio know how a chi ha voglia di imparare. Quello che ho fatto per voi oggi!”
Come mai ad un certo punto hai deciso di fare l’istruttore e ti sei unito alla LRS Formula?
“Mi piace dividere con gli altri la mia passione per la guida e la mia esperienza. Per me è una grande soddisfazione vedere le persone che girano sul circuito e quando rientrano ai box sono contente, è gratificante vedere quando le persone ti ascoltano, ascoltano i tuoi consigli e quindi girano meglio e si
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divertono di più. È bello vedere quando prendi qualcuno, che si trova ad un determinato livello di bravura, tu gli insegni e il suo livello si alza, è una grande soddisfazione… Fare il pilota e l’istruttore non è stato il mio primo lavoro, in realtà io sono un ingegnere commerciale; da ragazzino correvo e nel frattempo studiavo, ho iniziato a lavorare e poi mi sono detto: ‘Seb, ma ti diverte davvero quello che fai? Tutto il giorno con la giacca e la cravatta, chiuso in ufficio? Certo, guadagni tanti soldi, ma è quello che vuoi o preferisci correre con i motori?’ E quindi ho seguito la mia passione e mi sono ritrovato sulle piste…”
Tuo padre, Gerard Petit, non ha influenzato la tua scelta di diventare pilota?
“No di certo, la passione è nata da sola; quando uno ti porta sempre nello |
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