minicar hanno un tasso di mortalità e di ferimento per incidente stradale secondo a nessuno. Le statistiche ACI-ISTAT mostrano che nel solo anno 2009 si sono registrati 733 incidenti nei quali vi è rimasta coinvolta una minicar e, in riferimento a questi, ci sono stati ben 611 feriti, nonché 10 decessi (8 istantanei e 2 entro trenta giorni dall’evento). A tal proposito, è ancora vivo il ricordo di quei due poveri ragazzi romani coinvolti lo scorso inverno in altrettanti incidenti stradali, i quali, seppur nella loro banalità, risultarono fatali per la loro giovane vita: per tali tragici episodi la Procura di Roma ha aperto un’inchiesta giudiziaria nella quale si legge come i PM romani indichino questi veicoli come strutturalmente inadeguati e muniti di sistemi di sicurezza insufficienti.
     Bisogna sapere infatti che questi veicoli a tutt’oggi non sono ancora dotati dei più elementari sistemi di sicurezza, come ABS, AIRBAG, ESP e via discorrendo, ma, fatto ancora più grave, non sono nemmeno provvisti di una struttura telaistica come una qualsiasi automobile! La loro conformazione è composta solamente da una pressofusione di plastica con deboli zone di rinforzo e nulla più! Solo la parte sottostante è fornita di una fattispecie di irrobustimento atto a sostenere gli organi meccanici collegati alla carrozzeria e questo è il motivo per cui queste microvetture sono di fatto più pericolose persino di un normale ciclomotore a due ruote. Poco importa, poi, se le ultime modifiche al nuovo codice della strada (artt. 81 e 106 anno 2010) prevedano, dal primo aprile 2011, oltre al patentino con esame teorico, anche un esame pratico da svolgersi sia in parco chiuso sia, successivamente, in circolazione sulle normali arterie stradali, ciò può essere d’aiuto senz’altro per il miglioramento delle capacità di conduzione del veicolo stesso, ma rimane scoperta tutta la parte relativa alla sicurezza.
     Buone notizie invece sembra stiano arrivando dalle case costruttrici attraverso informative pubblicitarie e conferenze stampa nelle quali si indica la nuova strada intrapresa dai produttori di questi pericolosi veicoli i quali, per i loro ultimi modelli, avrebbero introdotto una nuova cella di sicurezza passiva per l’abitacolo insieme a nuovi sistemi di sicurezza attivi, quali il potenziamento dell’impianto frenante nonché l’equipaggiamento di pretensionatori alle cinture e persino airbag frontali. Benissimo, ma tutto ciò, seppur con un inevitabile innalzamento di costi, dovrebbe essere la regola non la novità! Tutto questo, insieme agli insostituibili crash-test, doveva essere previsto da subito in sede di omologazione, prima che queste vetturette fossero introdotte sui mercati internazionali e non inseriti in seconda battuta per carità cristiana dopo che “c’è scappato il morto”!

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