Una bella canzone è bella e basta e vi assicuro che cambia poco se la chitarra acustica era una Takamine o una Martin e se a registrarla si è usato un microfono oppure un altro. Certo, certe cose per un fonico sono come una bestemmia in Chiesa, ma noi nemmeno immaginiamo cosa conta davvero per la gente… e invece dovremmo saperlo bene e ricordarcelo altrettanto bene!”
“Uno dei due banjios che hanno reso famosa, ballatissima e vincente "Kentucky", tanto per fare un esempio, è praticamente un giocattolo! Quel pezzo, inoltre, non aveva alcuna chitarra ritmica e anche il mastering, ricordo, fu fatto senza tante balle… Eppure spacca o no? Spacca eccome, più di cose che siamo
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stati a curare nel dettaglio più dettaglio. Quindi, rispondo che è ovvio che il nostro ultimo CD suona meglio del primo, ma non sono così sicuro che la gente se ne accorgerà. E se così fosse non bisogna dire, borbottando stizziti, che ‘non ha capito’, ma scendere un attimo dal |
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piedistallo e osservare attentamente le cose da un'altra prospettiva. Tutto questo può valere anche per i musicisti: a volte un bagaglio tecnico da 7 funziona meglio di uno da 10. La tecnica serve quando è al servizio dell'idea, il contrario produce cose abbastanza sterili. I Prismas, comunque, ci sanno fare, sia i nuovi che i vecchi, ed è un bene perché non sempre quel che chiedo loro è proprio alla portata di chiunque.”
Musicalmente come giudichi questo disco? E nel suo insieme sarà un disco di svolta o un continuum rispetto ai lavori precedenti?
“Se i musicisti sono buoni e intelligenti io credo che solo un arrangiatore stolto e rigido come un palo potrebbe sfornare un CD musicalmente insignificante. Credo quindi che il nuovo sia quantomeno sul livello dei precedenti. Ci siamo divertiti a suonarlo e già questo la dice lunga (è meno scontato di quanto non si creda). Non credo possa essere considerato un disco di svolta, ma non mi meraviglierei più di tanto se sortisse effetti positivi non previsti. Diciamo che non mi aspetto niente, ma se il caso o altro dimostrerà che c'era una marcia in più, beh… ne sarò felice.”
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