musicale che io abbia vissuto. Devo assolutamente ringraziare il fato perché ancora oggi mi domando come possa essere riuscito ad entrare. Sono andato ai provini con due amici raccontando bugie a casa, dicendo che andavamo al lago, io non ne avevo molta voglia, ma questi amici mi hanno praticamente costretto e così alle 7 di mattina siamo partiti per Milano. Nell'attesa, in fila, sentivo gente che faceva ‘acuti’ pazzeschi ed io che continuavo a dire ‘cosa faccio qui? Andiamo a casa!’ Alle 13 è toccato a me e mi è sembrato subito di essere piaciuto alla persona che mi aveva ascoltato (solo successivamente ho scoperto che si trattava di Barbara Boncompagni, la figlia di Gianni) e così sono passato alla fase successiva. In quel momento è scattato in me un pensiero, che è poi un consiglio che do a tutti quelli che si approcciano ai provini, che è stato quello di affrontare la selezione con lo spirito giusto, che deve essere il divertimento, devo dire ‘sì lo faccio perché voglio arrivare, ma voglio anche divertirmi’ e oggi posso dire che è stata la mia carta vincente, quella che mi ha permesso di passare tutte le selezioni, compresa quella finale davanti a Morgan, a Claudia Mori e a Mara Maionchi.”
“È stata una grande esperienza, innanzitutto a livello umano e poi professionale. Fino ad allora avevo sempre suonato nei localini e l'unica esperienza in studio di registrazione era stata con la band in uno ‘studiolo’, da X-Factor ho invece iniziato a girare negli Studi, ho conosciuto le persone dell'ambiente discografico, i manager, gli agenti, gli arrangiatori, cioè tutte quelle figure di cui, se vuoi fare il musicista, non puoi fare a meno. Negli anni '60 potevi pensare di fare il musicista e basta, oggi invece non è possibile, oggi devi essere ‘strutturato’. X-Factor mi ha permesso di instaurare rapporti umani che ancora oggi mantengo, da Morgan a Luca Tommassini a Francesco Facchinetti, Marco Mengoni e tutti gl’altri ragazzi, con Damiano stiamo anche portando avanti un progetto live ‘Caravana Tour’, fatto di nostri pezzi inediti.”
Chi è oggi Silver?
“Silver è quello che ti sta parlando, che non è altro che quello che era a X-Factor, che non è altro che quello che era nei Sunshine, non è fondamentalmente cambiato nulla, a partire dal nome, che magari qualcuno pensa mi sia stato dato a X-Factor, ma che in verità mi è stato dato quando ero negli ‘scout’, è stato il classico nomignolo che ti danno per prenderti in giro e che non sopporti e che mi faceva arrabbiare ogni volta che mi chiamavano così. Quando poi ho iniziato a suonare l'ho rivalutato e ho pensato che forse non era poi così male e da lì ho iniziato ad utilizzarlo, era più o meno il 2004.”