esempio, nel 2004, una scultura di Anish Kapoor, artista anglo-indiano di fama internazionale, nel Chiostro di Santa Marta.
     L’intervento in oggetto non ha modificato particolarmente quello scorcio di Bergamo ed ha inserito invece un elemento interessante, cioè un opera d’arte permanente in uno spazio urbano collettivo così come sempre si è fatto nelle piazze delle città italiane nel corso della storia; ogni generazione ha lasciato il segno del proprio passaggio, rendendole vive e complesse con stratificazioni che oggi ci consegnano città nelle quali convivono mura medioevali con palazzi novecentisti e razionalisti e belle sculture in numerose piazze.
     La scelta del Credito Bergamasco e di Angelo Piazzoli - segretario generale del Credito Bergamasco e dell'omonima Fondazione - è caduta su un artista bergamasco, Ugo Riva, legato alla banca stessa da un rapporto di dipendenza durato più di vent’anni, dal 1970 al 1996, prima di dedicarsi completamente all’arte della scultura. Il lavoro di Ugo Riva è perfettamente in sintonia con l’anima della nostra città, aulica, schiva e un po’ conservatrice allo stesso tempo; l’artista da sempre si colloca stabilmente e con lealtà nel campo della cosiddetta “tradizione” artistica intesa come arte figurativa, con una profonda conoscenza della materia e della tecnica scultorea, che considera l’arte una disciplina autonoma che non debba necessariamente relazionarsi ai temi dell’attualità o della stretta contemporaneità, ma occuparsi dei temi universali dell’uomo.
     L’opera “Anima del Mondo” rappresenta un concetto filosofico antico che concepisce l’universo come un organismo vivente unico, un'unica anima universale del Mondo. Semplificando, esistono oggi due posizioni dominanti nel mondo dell’arte contemporanea: una sostiene che l’artista debba aiutarci a decifrare il tempo in cui viviamo essendo una specie di sociologo e comunicatore, dal suo guscio guarda fuori dalla finestra e racconta il suo tempo e per farlo utilizza i mezzi e i media più diversi, compreso il cosiddetto già fatto (ready made) e Maurizio Cattelan può essere ritenuto il più noto in Italia e nel mondo di questa corrente; l’altra ritiene che l’artista debba esprimere valori assoluti atemporali, fuori da ogni contesto storico, ma all’interno del mondo autoreferenziale dell’arte non rinunciando alla tecnica, alla manualità e alla comprensibilità di ciò che rappresenta e certamente Ugo Riva fa parte di questa corrente.
     Notevole fu la mostra curata da Fernando Noris allo Spazio Viterbi della Provincia di Bergamo nel 2008, in cui il suo mondo espressivo fu messo a confronto, con 10 opere provenienti dalla collezione della Banca Etruria di autori

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