anche le più circoscritte latitudini regionali dei governi locali, sempre più ingabbiati nelle logiche padronali e assolutistiche del potere centrale, che detta e suggerisce slogan da rovesciare addosso ai fidi elettori in un crescendo di tifo da stadio.
     É lapalissiano affermare come vi sia un assoluto bisogno di voltare pagina nello stile e nel modo di proporsi ai cittadini, anche se è chiaro che la posta in gioco, riguardi essa l’esito delle elezioni amministrative piuttosto che le politiche, è alta. Del resto, il voto è il termometro dello stato di salute della politica e della percezione che l’elettorato nutre dei confronti dei suoi candidati e le chiavi di lettura possono essere molteplici.
     L’intento di ogni partito, al di là del fatto che prevalga uno schieramento sull’altro, è cercare di compattare i consensi nelle aree frastagliate dei votanti con lo scopo di chiamare alle urne i delusi e gli scontenti, i quali di solito popolano il partito dell'astensione; il linguaggio spesso irriverente, coniugato ad una arroganza verbale spesso immotivata e abnorme, pare sia il rimedio propedeutico all’acquisizione dei consensi.
     La sfida amministrativa di Milano, culminata con la vittoria schiacciante dell’avvocato Pisapia nei confronti della rivale ed ex sindaco Moratti, si è trasformata in arena volgare ed il vero dibattito sui temi aperti della città è rimasto invece sospeso, schiacciato dal clamore mediatico che ha oscurato il significato del voto amministrativo. Nella logica distorta di un confronto inquinato dalle accuse volontarie e dalla delegittimazione dell’avversario di turno, tutto si è fatto fuorché parlare dei problemi reali, dei bisogni della comunità, delle questioni ancora irrisolte di una città che sta cercando di prepararsi alla grande sfida dell’Expo 2015 come volano per l’economia e per i servizi, dei ritardi accumulati nella realizzazione delle opere e dei parcheggi, della lotta all’inquinamento e al traffico, dei luoghi da salvare e da rilanciare per valorizzare la città, della programmazione per favorire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, del Piano di governo del territorio, che deve ridisegnare l'occupazione delle aree, dei problemi dei pendolari e delle infrastrutture per l'area metropolitana, la grande incompiuta degli ultimi trent'anni.
     Le aspettative di Milano, una città che produce un decimo del Pil italiano e concentra nel suo territorio l'industria finanziaria del Paese, stimolano quotidianamente riflessioni sulla necessità di migliorare la qualità urbana, di porsi come nucleo sempre più attrattivo, di rilanciare la cultura del fare, di cementare il senso civico e la solidarietà.

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Elezioni, Amministrative, 2011, Milano, Pisapia, Moratti, Vittoria, Centrosinistra, Offese, Litigi