sicurezza alimentare; purtroppo, le frodi alimentari sono sempre in agguato, lo sa bene la Coldiretti, che da anni si batte contro il fenomeno della contraffazione dei prodotti alimentari, spesso provenienti da Paesi arabi o orientali, che imitano in tutto e per tutto i nostri (non nel gusto, fortunatamente), cercando così di sabotare il mercato.
Oltre a tutto questo bisogna anche considerare i costi elevati per ottenere le certificazioni, che i produttori cercano poi di scaricare, comprese le spese dei controlli obbligatori per legge, sui consumatori. Difatti, i prezzi di questi alimenti sono spesso superiori del 15-20% rispetto a quelli senza bollino, con punte anche più alte nel caso dell’olio extravergine di oliva, vero big del settore, ma quanti di noi sono disposti a pagare di più per avere un prodotto Dop? Non molti, secondo quanto emerge dai dati delle vendite alimentari. Se gli italiani, interpellati dalle statistiche sui consumi, si dichiarano pronti a spendere di più per avere un prodotto “con il bollino”, all’atto dell’acquisto, davanti a diversi marchi, badano più al prezzo che al marchio. Alla continua crescita di prodotti Igp, Dop e Stg, non corrisponde un adeguato aumento delle vendite, anzi, le stesse hanno fatto registrare nel 2010 un calo del 2,8% (fonte Ismea).
Oltre a questi grandi marchi, sono presenti altre sigle, date da amministrazioni locali come Regioni, Province e Comuni, che identificano e tutelano altri prodotti del territorio. Per esempio, posso citarvi la certificazione “Agriqualità”, che identificata i prodotti tipici realizzati nella regione Toscana, seguendo le tecniche di agricoltura integrata, “Alto Adige-Südtirol”, marchio che assicura l’origine di ben nove famiglie di prodotti alimentari, dal pane al vino, fatti in Alto Adige secondo metodi artigianali, oppure “A.Qu.A. Agricoltura Ambiente Qualità”, marchio rilasciato dalla regione Friuli-Venezia Giulia ai prodotti eccellenti per sicurezza e qualità.
In questa babele di sigle, vincoli alimentari, regole da seguire e prodotti di qualità, c’è davvero da perderci la testa. Di una cosa però siamo certi: il nostro è proprio un gran Bel Paese, quando sentiamo dire che il mondo invidia la nostra tavola ora abbiamo la certezza che è davvero così, visto che così tanti prodotti hanno ottenuto la certificazione di qualità. Ad onor del vero, vista l’ottima qualità della produzione agro-alimentare italiana, anche i prodotti “non etichettati” sono comunque ottimi…
Pur apprezzando gli sforzi sostenuti dai produttori per farci avere sempre il meglio, lodando questo settore che sostiene con forza il lavoro artigianale contribuendo così a mantenere in vita professioni e tradizioni che altrimenti