Tra il 1899 e il 1902, ecco che un esploratore svedese, Sven Hedin, compie una serie di viaggi tra la Mongolia e il Tibet e pubblica poi a Lipsia uno strano libro, intitolato “Nelle nebbie dell'Asia”, in cui racconta le sue peripezie alla ricerca di Sham-bha-lah, la mitica “Città di smeraldo”, capitale del regno di Agharti.
     Sven Hedin non è un mitomane e confessa di non essere riuscito ad individuare l'ingresso di Agharti. Tuttavia, nelle sue pagine torna a risuonare l'eco dei fenomeni misteriosi che i grandi viaggiatori europei del Medioevo avevano già avvertito nelle solitudini dell'Asia centrale. Come Marco Polo, il quale, nel deserto di Gobi, aveva udito di notte “suoni e voci nell'aria”, che lo avevano vivamente impressionato. Oppure, come Guglielmo di Rubruck, che in Mongolia aveva sentito narrare di un personaggio che egli identificava con il leggendario Prete Gianni, sovrano di un regno sovrumano sovraffollato di esseri fantastici. A questo punto, i campi della fantasia sono già bene arati e seminati.
     Nel 1910, compare in Francia un libro, “Missione dell'India”, in cui per la prima volta il regno di Agharti viene localizzato nel deserto di Gobi e descritto con sorprendente abbondanza di particolari. Il libro, pubblicato dopo la morte del suo autore, è opera del viaggiatore visionario Alexandre Saint-Yves d'Alveydre, il quale afferma di aver conosciuto Agharti non direttamente, ma attraverso le vivide descrizioni di un principe afghano e di due innominati personaggi, esponenti di un misterioso Governo Universale Occulto. È qui che si affaccia un'idea nuova, gravida di conseguenze imprevedibili: l'idea che il popolo di Agharti, governato da una complessa gerarchia di maghi e di sapienti, sia in possesso di una scienza segreta che gli consentirebbe di dominare occultamente i destini del mondo.
     Pochi anni dopo, scoppiano la Rivoluzione russa e la Grande Guerra; sembra l'apocalisse, ma in realtà è solo la premessa di una catastrofe mondiale che deve ancora giungere alle sue conseguenze estreme. Difatti, subito dopo la fine della guerra, le inquietudini sociali e culturali si aggravano, mentre l'occultismo degenera sempre più in forme di pericolosa “controiniziazione” e comincia a partorire i suoi mostri, soprattutto nel mondo germanico: il 1918 è l'anno in cui Rudolf von Sebottendorf fonda la società segreta “Thulegesellschaft”, cioè proprio il seme avvelenato dal quale si svilupperà ben presto la malapianta del partito nazista.
     Negli anni successivi, si intensificano i rituali occultistici, promossi da Adolf Lanz, nel Castello di Werfenstein, in Carinzia. Adolf Hitler è un fervente adepto

        pagina 03 di 05
 
 
 
 
 
Infobergamo® - www.infobergamo.it è un prodotto H.S.E. - Leggi la nostra CDD - Validazione XHTML - CSS
Autorizzazione Tribunale di Milano n.256 del 13 aprile 2004. Vietata la riproduzione e la riproposizione non autorizzate di testi ed immagini.
Asia, Centrale, Regno, Sotterraneo, Agharti, Sham-bha-lah, Hitler, Osama Bin Laden, Huldufolk, Jules Verne