cicli chemioterapici: l’aranciata dolce fresca. Che storia!!! Che libidine!!! Non pensavo che una cosa così semplice, tra l’altro io preferisco la Coca Cola, potesse darmi un sollievo simile. Me la sono proprio gustata.
     La notte tra il sabato e la domenica non è stato facile. Speravo che i sintomi passassero prima invece… ma non posso lamentarmi di certo, io, praticamente, non ho nulla in confronto a quanto potrei stare in realtà.
     La mia compagna di stanza certo non mi aiuta. È da giovedì che peggiora a vista d’occhio, è molto grave, anzi, credo che sia spacciata, ed è molto debole, dorme praticamente tutto il giorno, solo che, essendo una testarda, non si vuole fare aiutare per alzarsi o altro. Questa notte mi è finita per terra sbattendo contro la sedia. È andata bene, non si è fatta male, ma, più tardi, ha voluto andare in bagno da sola e questa volta è caduta seriamente, sbattendo violentemente la testa per terra. Da questo momento non c’è più stata pace per me; tra medici e poi, di giorno, siamo a domenica 29, i parenti, la tranquillità a me cara avuta fino ad ora si è volatilizzata. L’apoteosi è stata domenica sera, quando ormai tutti se ne sono andati. Ha defecato nella padella e la stanza è divenuta impraticabile. Qui la mia pazienza è finita; anche io, da malata oncologica, ho necessità di tranquillità mentale e di riposo fisico, ma adesso siamo incompatibili. Per fortuna che qualche ora dopo le infermiere sono riuscite a mettere tutto a posto, altrimenti, veramente, alla peggio avrei fatto la valigia e me ne sarei tornata a casa.
     Adesso faccio un passo indietro, però, per scrivere invece della bella domenica trascorsa, per quanto ancora in gabbia in ospedale. Il mio compagno è arrivato alle 9:30, colazione al bar e… libidine, zuccheri sotto forma di tortini di pasticceria, la migliore pasticceria di Pavia. Poi una lunga e continua passeggiata sulle terrazze del primo piano a chiacchierare con lui. C’era un’arietta fantastica. Anche dopo pranzo siamo stati sostanzialmente in giro per l’ospedale, anche fuori, dove c’è un po’ di verde, così i parenti della milionaria L. hanno potuto versare le finte lacrime al suo capezzale in attesa che ci lasci le cuoia. Ovvio che nemmeno lei si porterà l’eredità nella tomba ed i figli lo sanno bene.
     Alle 17:00 arrivano a trovarmi dei parenti. Abbiamo chiacchierato un po’ e poi mi hanno portato via il mio amore già un’ora dopo. Il resto della serata l’ho già descritto.
     Inizia una nuova settimana e mi domando come sarà la somministrazione di oggi. Sicuramente è corta, ovvero una passeggiata… non proprio, mi ha steso, mi è venuto un sonno pazzesco, non sono più riuscita a leggere, mi sono dovuta

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