alimentari, mio cugino Pietro era uno degli organizzatori, ci ritrovavamo e venivamo istruiti. Gli alleati lanciavano dei fusti con generi alimentari che avevano nel sottofondo armi. Noi dovevamo raccoglierli e nasconderli.
Ci erano stati promessi anche soldi ma noi non ne abbiamo mai ricevuti. Ci improvvisavamo a comunicare con la luce delle bici per fare i segnali agli aerei degli alleati su dove dovevano lanciare i pacchi: ci mettevamo tutti in fila con le bici rovesciate e al momento opportuno iniziavamo a far funzionare la luce facendo girare i pedali.
Io, con un gruppo di amici, ad un certo punto decidiamo di cambiare in quanto ci accorgiamo che chi ci comanda si trattiene i soldi e i beni, lasciando a tutti noi che rischiavamo la pelle solo qualche briciola, così abbiamo deciso di passare alla Brigata d’Assalto Garibaldi e abbiamo iniziato ad andare alle riunioni di questo nuovo gruppo che onestamente non faceva promesse ma chiedeva grandi sacrifici.
Avevamo il compito di fare azioni di sabotaggio nei confronti dei fascisti. Mussolini e Hitler volevano comandare in tutti i paesi e diventare padroni del mondo, hanno sperato fino alla fine nella bomba atomica.
Una delle azioni fatte durante la militanza è stata quella di interrompere la linea telefonica che collegava due comandi; per 14 km abbiamo segato i pali di legno per tre quarti e alla fine spingendo un palo sono caduti tutti insieme.
Un’altra azione è stata quella di eliminare un deposito di zucchero tedesco, eravamo in una fattoria e il proprietario non ha fatto resistenza dicendo al comandante di fare pure quello che dovevamo. Ci ha offerto anche del vino mettendolo in un mastello e aggiungendo dello zucchero, alcuni di noi si sono ubriacati, uno è stato trovato in un campo tre giorni dopo; finita l’azione, dopo che i sacchi erano stati buttati nel fiume Bacchiglione dall’argine che passava lì vicino, sono tornato a casa con una parte di zucchero per la famiglia e gli amici.
Abbiamo fatto un’altra azione con il comandante presso un deposito di lana tedesco a Bovolenta, è stata portata via tutta la lana e nascosta in un altro deposito.”
Il 1944
“Nel 1944 era uscita una legge dal comando tedesco che ordinava a tutti gli italiani maschi, dalla classe 1910 fino al 1925, di presentarsi ai comandi militari italiani o sarebbero stati considerati disertori. I disertori potevano essere presi e fucilati. Io non mi presento come molti altri che andavano a nascondersi nelle campagne, sapevamo che gli americani si stavano
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