rimane pressoché invariata, 155 centimetri (uno in più). La sua nuova conformazione stilistica la avvicina ora più ad un piccolo SUV che ad una utilitaria, mentre le linee esterne sono state addolcite e leggermente arrotondate, soprattutto nel frontale più alto ed importante, atto a renderla più moderna e matura sul filone dei nuovi stilemi della casa torinese.
     La qualità dei materiali e l’assemblaggio sono parimenti migliorati e segnano anch’essi un passo avanti per una utilitaria di tale segmento. Su tutti spicca la cura con cui è stata progettata e costruita la nuova plancia, dove, in ricordo della antesignana versione del 1980, è stato ricavato nuovamente un “marsupio” (così si chiamava all’epoca) dove poter depositare oggetti anche ingombranti una volta a bordo della vettura. Per il resto, tutto il design è improntato su di una nuova forma di quadrato smussato agli angoli inizialmente proposto come nuova vetratura del montante posteriore e poi divenuto leit-motive di tutta l’automobile. Persino la strumentazione, come il volante stesso o la forma di molti particolari, come le maniglie apriporta, il pomello del cambio o i comandi della climatizzazione e della radio si ispirano a tale forma, dando un senso di tutt’uno d’insieme, che ben si sposa con le nuove tappezzerie interne nelle quali, manco a dirlo, il motivo ricorrente è sempre lo stesso. Questi è in bassorilievo, scavato nello schienale dei sedili, in modo da favorire il passaggio di aria sulla schiena. Le poltrone, poi, oltre a questo accorgimento sono più comode e meglio regolabili anche in altezza, rimanendo improntate su di una seduta alta per migliorare la visuale all’esterno. Lo spazio interno è leggermente migliorato in tutto l’abitacolo e il vano bagagli è aumentato a 225 cm3, ampliabili fino a 260 con l’acquisto del divano posteriore scorrevole optional.
     Per quanto riguarda le motorizzazioni e gli allestimenti della nuova Panda, in attesa delle versioni a quattro ruote motrici, che verranno presentate in seguito, la gamma è composta da tre motorizzazioni e tre allestimenti di finitura. Alle motorizzazioni di 1200 cc a benzina e 1300 diesel, mutuate dalla precedente versione e per le quali si registrano praticamente le stesse prestazioni di prima, si affianca ora la nuova “twinair”, il cui motore è lo stesso della già collaudata 500. Si tratta del bicilindrico quattrovalvole turbobenzina, da considerarsi, per la sua potenza specifica e per la sua coppia, l’arma migliore per le strade trafficate di oggigiorno. Dotato di sistema stop&start, l’875 di cilindrata progettato dalla Fiat Powertrain è divertente da guidare e parsimonioso nei consumi. Forte dei suoi 63 KW di potenza (85 cavalli) spinge la vetturetta torinese a 177 km/h con una accelerazione da 0 a 100 in soli 11,2 secondi! Ottimo risultato se paragonato ai

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