loro. Bisogna insegnare anche ai familiari a tornare a stare con la persona in modo diverso, con le difficoltà che hanno, è un lavoro sulla relazione con il proprio malato di Alzheimer. È un lavoro di approfondimento sulla geografia, sulla storia di vita e sulla conoscenza. Questo si svolge sia attraverso dei questionari, ma soprattutto anche parlando con loro, ascoltandoli.”
     Passiamo al Centro Geriatrico San Pietro
     “Il Centro Geriatrico San Pietro è una RSA inaugurata dalla cooperativa ‘La Meridiana’ nel 2001. Nel Nucleo Alzheimer ci sono attualmente 15 degenti, sono tutte stanze doppie e una sola stanza singola. Esse sono tutte personalizzate e anche in quelle doppie si cerca di dividere le due parti con degli effetti personali al fine di permettere l’individualizzazione della stanza. “
     Come sono organizzati i reparti di degenza della struttura riservati ai pazienti?
     “Il Nucleo Alzheimer ha diversi spazi dedicati alle diverse attività ed esigenze dei singoli ospiti. L’ingresso è dotato di arredi personalizzati,” ci spiega Zanetti che ci accompagna personalmente nella struttura al fine anche di consentirci di scattare qualche foto, “che lo rendono familiare al pari dell’ingresso di una casa privata… foto, quadri, fiori, arredi… abbiamo anche una gabbia con un piccolo criceto.”
     “Abbiamo una stanza benessere. Questa stanza è per il rilassamento del familiare e del paziente quando quest’ultimo vuole stare anche un po’ privatamente con la famiglia; è uno spazio dedicato, abbiamo messo alcune immagini evocative della campagna italiana e altre immagini più riflessive e spirituali, che a loro sono piaciute molto. In questa stanza benessere i pazienti possono ascoltare la musica, abbiamo un programma con dei CD, i quali sono suddivisi a seconda dell’orario della giornata. Possono ascoltare la musica per diverse ore, il programma di stimolazione musicale è studiato apposta per loro. Qui si rilassano, fanno dei massaggi. Questa stanza è diversa da quelle che solitamente si usano per la stimolazione psicosensoriale, solitamente molto buie, hanno delle luci con le fibre ottiche e si fanno delle proiezioni di immagini, mentre i pazienti vi entrano sempre accompagnati con l’operatore. Da noi, invece, si è pensato che una stanza del tipo appena descritto sia difficile da interpretare, infatti questo spazio deve essere rilassante, ma anche interpretabile, fruibile sia dai pazienti sia dai familiari.”
     “Alla fine dell’ingresso c’è un salottino con una postazione personalizzata, confortevole, un angolo con un grande cuscino per terra. Questa è una

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