le informazioni sulle normative e sugli enti italiani autorizzati ad operare in quella determinata zona.
Secondo il “rapporto della Commissione per le Adozioni Internazionali” sui fascicoli dal 1 gennaio 2011 al 31 dicembre 2011, le adozioni realizzate da coppie residenti in Italia sono state più di 4.000, con una leggera flessione rispetto all’anno 2010, principalmente dovuta alla sospensione di attività in alcuni paesi asiatici. Secondo questo report, in Italia cresce l’informazione e la consapevolezza, nelle famiglie così come negli operatori, dei reali bisogni dei bambini, per i quali i singoli paesi d’origine decidono di cercare una soluzione all’abbandono con l’adozione internazionale. Sul fronte estero, cresce il numero dei Paesi che aderiscono ufficialmente o comunque si avvicinano a quello che si può definire “sistema Aja”, facendo propri i principi fondamentali espressi nella Convenzione del 1993 e nella Convenzione di New York del 1989: questo significa maggiori garanzie di tutela per i bambini e per le famiglie.
Sempre citando il rapporto della Commissione per le Adozioni internazionali, le coppie che, in possesso del decreto di idoneità, hanno portato a termine con successo l’iter adottivo negli anni che vanno dal 2000 al 2011 sono state 29.060, con un andamento temporale che evidenzia un numero di coppie adottive costantemente superiore alle 3 mila unità. Per quanto riguarda invece i “tempi di attesa”, nel quinquennio 2006 – 2011, il tempo medio del percorso adottivo, dal conferimento dell’incarico a un ente fino al rilascio dell’autorizzazione all’ingresso in Italia dell’adottato, si è stabilizzato in poco più di due anni. Nel 2011 il tempo medio di questo percorso adottivo è stato di venticinque mesi. Il tempo medio indicato diventa più significativo se definito in relazione a ciascun paese di origine.
I primi quattro paesi di provenienza dei bambini adottati in Italia nell’anno 2011 sono stati: la Federazione Russa, con un periodo medio di attesa di 18 mesi; il secondo la Colombia, con un’attesa che va dai 25 ai 27 mesi; il terzo è il Brasile, con una tempistica di appena inferiore ai due anni e l’Ucraina, con una media di due anni.
Quanto esposto fin’ora sono alcuni dei dati statistici relativi all’anno 2011, ovviamente si tratta di tempi di attesa medi e quindi i tempi reali possono discostarsi anche di molto nei singoli casi, in quanto ci possono essere, durante il percorso adottivo, degli imprevisti burocratici che dilatano le attese.
Per concludere in modo positivo, voglio riportare un dato interessante di cui possiamo sicuramente, come italiani, andare fieri: la raccolta dati dei
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