tra il dovere di completare un ciclo terapeutico e l'esigenza, legittima e non biasimabile, di chiudere con quel tormento da prigioniero di guerra, decise di interrompere la terapia, di conseguenza saltò i restanti cinque giorni di somministrazione. Non fu scontato, ma ricevette la comprensione di tutti; non se lo attese, ma la stessa Teragni la sostenne ammettendo che se si finisce con lo stare male fino a quel punto la terapia finisce per divenire dannosa. È un equilibrio non facile da mantenere.
28 aprile 2011. TAC. 10 maggio 2011. L'esito. Ricordo benissimo quel martedì di due anni fa, stavo preparando le mappe per la vacanza che mi apprestavo ad affrontare con trepidante entusiasmo e non ci sarebbe stato altro da venire a conoscere di più bello di ciò che Anna mi disse quando mi raggiunse al telefono dicendomi: “Si è rimpicciolito! Siamo in controtendenza!” Già, Anna mi spiegò che il primitivo, finalmente, si era rimpicciolito; dai 12 cm di diametro circa, non stiamo parlando di una palla perfettamente sferica, si era ridotto a 9 cm, mentre le lesioni sul fegato erano diminuite di numero e di grandezza.
La notizia è di quelle che ti fanno accapponare la pelle. Da quando Anna scoperse il proprio male, il suo mondo è stato tutto in salita; flebili buone notizie hanno accarezzato il suo percorso di guarigione, il quale, tra l'altro, non fu nemmeno scontato. Ma non lo era nemmeno dopo queste rinfrancanti notizie, tuttavia, dopo tanti sacrifici, si è potuto raccogliere il frutto di tante sofferenze. Fu una risposta importante da parte del cancro, in quanto ha significato che la terapia, il protocollo, che aveva il 50% delle probabilità di funzionare su Anna come per chiunque altro, ha svolto la propria funzione. Essendo la risposta ai farmaci in ogni caso soggettiva, l'esito è molto fiducioso e consente di raccogliere delle speranze che si indirizzano verso una possibile guarigione.
Se questo scritto fosse un romanzo o, più propriamente, una novella, dato che una volta concluso non credo che supererà le quaranta pagine di Infobergamo.it, è possibile che il lettore si attenda la classica sorpresa al fine di tenere alto l'interesse per il racconto, tuttavia, qui si tratta di “diario”, diario vero di una persona vera. In questo scritto ci sono fatti reali che sono stati vissuti dalla mia cara amica Anna e l'assenza di colpi di scena, di sorprese, rappresentano una nota positiva, a costo di rendere la storia noiosa. Peccato che non è andata in questo modo e mi vedo costretto a rendere più avvincente l'estate del 2011 di Anna.
I cicli di chemioterapia erano finiti, si doveva dunque procedere, sempre