- Prima parte ( Parte
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Settembre 1994. In questo periodo inizia 1'anno scolastico e questa volta mi auguro di non doverlo nuovamente interrompere. Al di là dell'interesse per lo studio, nelle prime settimane di scuola ci si dedica incuriositi anche alla conoscenza dei propri compagni, con i quali si auspica di arrivare agli esami di maturità. Fra loro c'è anche una sedicenne di nome Barbara B., apparentemente una ragazza immodesta e stupidina, ma così affascinante che, prendendo in considerazione solo questa qualità, è impossibile non notarla. Quindi diventa inutile il suo comportamento per mettersi in mostra, a volte anche estremamente puerile, benché se lo possa permettere visto l'aspetto e l'età.
Fra noi non esiste rapporto. Non ci salutiamo né parliamo, tuttavia, quando casualmente i nostri sguardi si incrociano, esprime battute apparentemente innocue, ma che fra le righe nascondono un'offesa e una strana forma di disprezzo. La mia risposta è un accentuamento della sua opinione nei miei confronti, esprimendo ironicamente la verità su di me, così come lei l'ha pensata ma non resa nota; il tutto accompagnato da un'aria di serena accettazione dei miei difetti, a lei tanto fastidiosi.
Questo mio comportamento permette di respingere 1'effetto pernicioso di ogni pensiero negativo a me regalato, essendo quest'ultimo umilmente approvato; la mia personalità quindi appare invulnerabile, apatica, perché conscia dei propri errori. In più, sovente ardisco esprimere frasi dal contenuto autodisprezzante, per verificare la sua approvazione, potendo cosi ritenere, dopo accurate riflessioni, risoluta la sua antipatia per me.
Poiché ha una personalità da "categoria superiore", è normale che presenti un simile rigetto per me; voi lettori che mi conoscete bene, avendo letto i miei scritti passati, ricorderete che le mie ragazze predilette sono semplici, umili e moralmente corrette. Quindi Barbara è una ragazza assolutamente indifferente dinanzi - ad un tipo come me.
Ricordo una sera di ottobre, in occasione di uno spostamento di banchi, quando lei, piuttosto che sedere a fianco di Marcella, una ragazza con evidenti problemi psicofisici, preferiva accomodarsi vicino a me. Naturalmente nessuno le ha ceduto il posto.